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Trattamento speciale per i quattro parlamentari italiani della Flotilla: scortati a Tel Aviv e rimpatriati con volo di linea



Le autorità israeliane hanno rilasciato i quattro parlamentari italiani che facevano parte della Global Sumud Flotilla. Il senatore Marco Croatti del Movimento 5 Stelle, l’eurodeputata del Partito Democratico Annalisa Corrado, il deputato Arturo Scotto e l’eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra Benedetta Scuderi erano stati fermati mentre si avvicinavano alla costa di Gaza. La notizia è stata confermata tramite una nota ufficiale della Farnesina.



Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha mantenuto contatti frequenti con il ministro israeliano Gideon Sa’ar, richiedendo la liberazione immediata dei parlamentari. Dopo il rilascio, i politici italiani sono stati trasferiti all’aeroporto di Tel Aviv, dove prenderanno un volo assistiti dal personale dell’ambasciata. Partiranno per Roma con il volo IZ 335 delle 10:00 locali. L’ambasciata italiana ha anche inviato personale del consolato al porto di Ashdod per effettuare visite consolari e richiedere la liberazione immediata di tutti gli altri cittadini italiani detenuti.

Dopo l’intercettamento e l’abbordaggio da parte della marina militare israeliana, Croatti aveva pubblicato un video sui social dalla nave Morgana. In questo video, ha dichiarato: “Se state guardando questo video, sono stato rapito e portato via contro la mia volontà dalle forze israeliane. La nostra missione umanitaria era non violenta e rispettava il diritto internazionale. Per favore, dite al mio governo di richiedere il mio rilascio immediato e di tutti gli italiani imbarcati”. Anche Benedetta Scuderi ha utilizzato una formula simile nel suo messaggio, affermando:

“Se state guardando questo video è perché probabilmente sono stata fermata e catturata illegalmente da Israele. Siamo state intercettate in acque internazionali, hanno violato il diritto marittimo internazionale e hanno preso di mira persone civili che portavano aiuti e l’hanno fatto impunemente: questo è un vero proprio atto di pirateria”. Ha aggiunto: “Noi equipaggio di mare e voi equipaggio di terra abbiamo dimostrato che un mondo giusto è possibile, che siamo disposti a lottare per averlo: abbiamo provato con i nostri corpi a fare ciò che i nostri governi non hanno fatto finora, creare un corridoio permanente per opporci al genocidio del popolo palestinese”.

Oltre ai quattro parlamentari, a bordo della Flotilla c’erano anche altri politici e giornalisti. Tra questi, Arturo Scotto e Annalisa Corrado, entrambi del Partito Democratico, e Benedetta Scuderi, europarlamentare di Europa Verde. Marco Croatti, senatore del Movimento 5 Stelle, e Paolo Romano, consigliere regionale del Partito Democratico in Lombardia, hanno scelto di raccontare la missione della Flotilla, affiancati dai giornalisti Lorenzo D’Agostino del ‘Manifesto’, Saverio Tommasi di ‘Fanpage’, Barbara Schiavulli di ‘Radio Bullets’ e Alessandro Mantovani de ‘Il Fatto Quotidiano’.

Durante l’operazione di abbordaggio, circa 40 italiani sono stati arrestati e distribuiti su diverse imbarcazioni della missione. Tra di loro, si trovano anche due genovesi: José Nivoi, del Collettivo dei portuali (Calp), e Pietro Queirolo Palmas, il più giovane tra gli italiani arrestati, di 23 anni. Erano a bordo delle imbarcazioni Morgana e All In. Nel mondo dell’associazionismo, figura il presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia (Ucoii), Yassine Lafram, che si trovava sulla nave Karma insieme allo skipper Michele Saponaro, Margherita Cioppi, capomissione dell’Arci, e Maso Notarianni, presidente dell’Arci di Milano e giornalista. Anche Paolo De Montis, un ex sindacalista Cub di Roma, era a bordo.

Tra i nomi noti spicca Tony La Piccirella, portavoce della Global Sumud Flotilla, che ha già fatto notizia per il suo scontro con Bruno Vespa a Porta a Porta. Era presente sulla nave Madleen, che a giugno aveva tentato di rompere il blocco israeliano e raggiungere Gaza, ma anche in quell’occasione gli attivisti erano stati arrestati e successivamente espulsi.

La liberazione dei parlamentari italiani rappresenta un passo significativo in una situazione già complessa, dove il coinvolgimento di figure politiche e attivisti per i diritti umani solleva interrogativi sulla libertà di movimento e sull’accesso umanitario in regioni in conflitto. Con il ritorno in Italia, i parlamentari e gli altri attivisti continueranno a portare avanti la loro causa, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche legate alla situazione in Gaza e alla violazione dei diritti umani.



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