Due episodi avvenuti recentemente in Olbia e Genova, conclusisi con la morte di due persone fermate mediante l’utilizzo del taser da parte delle forze dell’ordine, hanno riacceso un acceso dibattito politico e mediatico sull’uso di questa arma. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha risposto alle critiche, in particolare provenienti da esponenti della sinistra, difendendo apertamente l’impiego del taser come strumento indispensabile per la sicurezza degli operatori e dei cittadini.
Secondo il titolare del Viminale, la polemica sollevata contro le forze di polizia in seguito ai tragici eventi risulta essere ideologica e priva di fondamento. “Chi, in maniera ideologica, critica l’utilizzo del taser deve tener presente che si tratta di uno strumento imprescindibile che viene fornito agli agenti proprio per evitare l’utilizzo di armi da sparo. Le regole di ingaggio prevedono che venga usato soltanto quando ci si trova di fronte a soggetti violenti e aggressivi che rappresentano un concreto pericolo per i presenti”, ha dichiarato.
Il ministro ha poi chiarito che, sulla base delle prime ricostruzioni dei fatti, i militari intervenuti si sono trovati in situazioni che giustificavano pienamente il ricorso all’arma a impulsi elettrici. “La sicurezza dei cittadini è il primo obiettivo che deve essere perseguito. E dalle prime ricostruzioni è esattamente la situazione in cui si sono ritrovati i carabinieri intervenuti. Dunque, vanno respinte, perché del tutto pretestuose, pregiudiziali ed infondate, le polemiche contro le forze di polizia a cui va tutta la gratitudine e il completo sostegno del nostro Governo”, ha aggiunto.
Alle parole del ministro si è unito Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, che ha manifestato il proprio sostegno agli agenti coinvolti. “Totale solidarietà agli esponenti delle forze dell’ordine al centro di accuse per aver usato il taser. Questo strumento è stato introdotto per contenere l’uso delle armi tradizionali e per avere esiti non letali quando si è costretti ad intervenire in maniera più determinata per evitare pericoli maggiori”, ha affermato.
L’intervento straordinario di Fabio Dragoni (La Verità) sul vaccino e sull’uso del taser da parte delle forze dell’ordine è così perfetto e chiarificatore che andrebbe trasmesso a reti unificate, ogni giorno per tre ore, finché a nessuno resti il minimo dubbio su come stanno… pic.twitter.com/8xKGMAS2u4
— Davide Scifo (@strange_days_82) August 20, 2025
Il taser è entrato a far parte dell’equipaggiamento delle forze dell’ordine italiane a seguito di una fase sperimentale avviata nel 2018. Attualmente, sono circa 5.000 i dispositivi distribuiti a polizia, carabinieri e Guardia di finanza, e dal 2022 anche agli agenti della polizia locale. L’obiettivo dichiarato è quello di dotare gli operatori di un’alternativa meno letale rispetto alle armi da fuoco, da impiegare in contesti che richiedono interventi rapidi e controllati su soggetti potenzialmente pericolosi.
Nonostante ciò, i recenti decessi hanno innescato un’ondata di reazioni contrarie, in particolare da parte delle opposizioni, che denunciano possibili abusi e chiedono una revisione delle modalità di utilizzo del taser, nonché una maggiore trasparenza sulle condizioni in cui viene impiegato. Alcuni esponenti politici e membri della società civile hanno sollevato interrogativi circa l’adeguatezza della formazione degli agenti, il monitoraggio dei casi in cui l’arma viene impiegata e la necessità di garantire sempre la proporzionalità della forza utilizzata.
Il dibattito resta acceso e, nonostante le rassicurazioni del Viminale, è probabile che i due episodi continueranno a essere oggetto di attenzione da parte dell’opinione pubblica, soprattutto in vista di eventuali sviluppi giudiziari. Le indagini sulle dinamiche precise dei due interventi sono infatti ancora in corso, e gli esiti potrebbero influenzare le decisioni future sull’utilizzo di questa tecnologia da parte delle forze dell’ordine.



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