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Tre suore 80enni fuggono dalla casa di riposo e tornano nel convento abbandonato: “Qui vogliamo morire”



Un gesto inaspettato ha scosso la comunità religiosa di Salisburgo, in Austria, quando tre anziane suore agostiniane hanno deciso di lasciare la casa di riposo dove erano state collocate per tornare al loro vecchio convento, il Monastero di Goldenstein. Suor Bernadette, Suor Rita e Suor Regina, rispettivamente di 88, 81 e 86 anni, hanno compiuto questa azione con il supporto di alcune ex allieve della scuola femminile che un tempo gestivano.



Le tre religiose hanno espresso chiaramente il loro malcontento per la decisione della Curia locale, che le aveva trasferite nella casa di cura senza consultarle. “Non avremmo mai immaginato che la Chiesa ci avrebbe trattato in questo modo”, ha dichiarato Suor Bernadette, aggiungendo che il trasferimento è avvenuto contro la loro volontà e senza alcuna discussione. “Nessuna di noi tre è stata interpellata”, ha ribadito.

Il Monastero di Goldenstein, situato nei pressi di Salisburgo, è stato per decenni il luogo in cui le tre suore hanno vissuto e lavorato, insegnando presso una scuola privata femminile adiacente. Tuttavia, la loro routine è stata stravolta alla fine del 2023, quando due di loro sono state ricoverate per motivi di salute. Poco dopo, tutte e tre sono state trasferite nella casa di riposo. Una decisione che il prevosto del convento, incaricato nel 2022, ha giustificato citando le loro condizioni fisiche e l’età avanzata. “Una vita indipendente nel monastero di Goldenstein non era più possibile o giustificabile a causa dell’età avanzata e delle precarie condizioni di salute delle suore, nonché delle esigenze spirituali dell’ordine e delle condizioni strutturali del monastero”, ha spiegato il religioso.

Le tre suore, tuttavia, hanno respinto categoricamente queste motivazioni. Determinate a non trascorrere gli ultimi anni della loro vita in un luogo che non sentono come casa, hanno contattato alcune ex studentesse per ricevere aiuto. Con il loro supporto, le religiose sono riuscite a tornare al convento abbandonato, dove hanno riallestito alcune stanze con mobili e altri oggetti necessari per vivere. “Qui abbiamo dormito meglio di quanto non facessimo da molto tempo. È casa nostra e non ce ne andremo mai più”, hanno dichiarato.

La loro azione ha suscitato un acceso dibattito all’interno della comunità religiosa e tra i vertici della Chiesa cattolica locale. La presidente della federazione delle Agostiniane ha condannato l’atto definendolo “indisciplinato”, mentre il prevosto ha espresso preoccupazioni per la sicurezza delle suore: “Temo che le sorelle si sopravvalutino”. Nonostante le critiche, le religiose hanno ribadito la loro posizione con fermezza: “Non moriremo certo in quell’ospizio, preferiamo sdraiarci su un prato”.

Nel frattempo, un gruppo di sostenitori si è mobilitato per garantire alle suore condizioni di vita adeguate nel convento. Sono stati forniti cibo, elettricità e persino assistenza medica con visite periodiche a domicilio. La vicenda ha attirato l’attenzione pubblica e sembra lontana dall’essere risolta. La Curia locale dovrà ora confrontarsi con la determinazione delle tre religiose e trovare una soluzione che tenga conto delle loro esigenze e dei vincoli dell’ordine agostiniano.



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