Una violenta aggressione ha scosso nella serata di sabato 26 aprile la comunità di Avola, in provincia di Siracusa. Una tredicenne di origine straniera è stata assalita da un gruppo di coetanee in viale Mattarella, uno dei principali punti di ritrovo giovanile della città. Secondo quanto ricostruito dagli agenti della polizia locale, le ragazze l’avrebbero buttata a terra per poi colpirla ripetutamente con calci.
La scena, avvenuta sotto gli occhi di diversi altri adolescenti presenti, è stata ripresa con gli smartphone anziché essere interrotta. I video, rapidamente diffusi attraverso le chat, sono diventati virali, spingendo le autorità ad avviare un’indagine approfondita. L’inchiesta è stata affidata agli agenti del commissariato di Avola, coordinati dalla Procura di Siracusa. Gli investigatori stanno attualmente esaminando le registrazioni e ascoltando i minorenni coinvolti o testimoni dell’accaduto.
Le motivazioni che hanno scatenato l’aggressione restano, al momento, poco chiare. Tuttavia, la gravità del gesto ha suscitato reazioni immediate da parte delle istituzioni locali.
La sindaca di Avola, Rossana Cannata, ha espresso tutto il suo sconcerto attraverso un messaggio sui social: “Quanto accaduto nel video che sta circolando ci scuote profondamente. Gesti come questi vanno condannati con fermezza. Ho già sentito le autorità competenti e le forze dell’ordine, che sono state prontamente avvertite e hanno già avviato gli interventi necessari”, ha dichiarato.
Proseguendo nel suo intervento, Cannata ha sottolineato l’importanza di un impegno costante nella formazione dei giovani: “Esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà alle vittime di questi comportamenti e ai loro familiari. Di fronte a episodi come questo, non basta l’indignazione: servono azioni quotidiane di educazione e responsabilità. I video ci sono, i controlli sono stati effettuati, ma ora è fondamentale che siano i giovani, con il sostegno delle famiglie, a farsi carico di un cambiamento vero.”
Rivolgendosi in particolare alle famiglie, la prima cittadina ha ribadito: “Oggi più che mai serve uno sforzo ulteriore da parte di tutti. Chiediamo ai genitori di continuare a essere guida e riferimento per i propri figli, aiutandoli a riconoscere e a scegliere sempre il rispetto. Chiediamo ai ragazzi di essere amici veri, quelli che si proteggono a vicenda, che hanno il coraggio di fermare chi fa del male, di essere solidali.”
In conclusione, Rossana Cannata ha lanciato un appello diretto a tutta la comunità: “Parlate, dialogate, denunciate: solo così possiamo spezzare il silenzio e fermare la violenza! Continueremo a fare rete con le scuole, le parrocchie, le associazioni, le forze dell’ordine e, soprattutto, con le famiglie, per costruire insieme un futuro di rispetto, dignità e inclusione. Dobbiamo continuare a rappresentare i valori dell’umanità e della civiltà.”
Nel frattempo, le autorità proseguono l’analisi dei video e l’identificazione delle responsabili dell’aggressione, mentre cresce nella cittadinanza la preoccupazione per fenomeni di violenza giovanile sempre più frequenti anche in contesti di aggregazione sociale.
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