Nel pomeriggio di domenica 15 giugno, un bambino di dieci anni è stato ritrovato annegato nel lago di Bilancino, nel comune di Barberino di Mugello (FI). Interventi tempestivi non hanno purtroppo evitato il dramma.
La tragedia si è consumata intorno alle 17:05, quando il bambino – di origini marocchine – stava facendo il bagno presso la spiaggia della Cavallina, sul tratto di Via del Torracchione, nel cuore del lago artificiale di Bilancino . In compagnia di familiari e alcuni coetanei, è sparito dal gruppo, non facendo più ritorno in superficie. Gli amici, preoccupati, hanno immediatamente dato l’allarme ai presenti .
La risposta dei soccorritori è stata rapida: squadre dei vigili del fuoco provenienti da Firenze, Barberino del Mugello e Calenzano si sono mobilitate sul luogo, insieme a un mezzo nautico per pattugliare la superficie e all’elicottero “Drago 147” del reparto volo di Bologna . In loco sono intervenuti anche i carabinieri, il personale del 118 e un funzionario dell’Unità di Comando Locale per coordinare le operazioni di salvataggio .
Dopo alcune immersioni effettuate dai sommozzatori, il corpo del bambino è stato individuato tra le 19:15 e le 19:30 nella zona dell’ultimo avvistamento, ritrovato senza vita e recuperato dai vigili del fuoco . Il tragico ritrovamento ha confermato l’annegamento, non potendo fare nulla per rianimarlo.
La sindaca di Barberino di Mugello, Sara Di Maio, ha commentato: “Le ricerche sono partite subito e sono state condotte con grande tempestività e professionalità. L’auspicio era che si risolvesse nel migliore dei modi possibili” . Poche ore dopo, la speranza si è trasformata in lutto per una comunità scioccata.
L’area è stata transennata in attesa di ulteriori accertamenti da parte dell’autorità giudiziaria, che dovrà stabilire le cause ufficiali del decesso, compreso se ci siano state responsabilità o negligenze nelle misure di sicurezza della zona balneabile .
Il lago di Bilancino, realizzato per scopi idrici e di prevenzione alluvionale ma ora divenuto meta ricreativa estiva, ha già vissuto in passato episodi analoghi, con ritrovamenti postumi nelle sue acque . La vicenda riapre il dibattito sulla necessità di disponibilità di bagnini e controlli costanti nelle spiagge lacustri, spesso private o “semi-libere”, e sull’obbligo di segnalazioni di profondità e correnti.
Il nucleo familiare, sotto choc, ha ricevuto l’assistenza dei sanitari del 118 e di personale psicosociale. La comunità locale, scuotita dalla devastante perdita, ha espresso vicinanza e incredulità per l’accaduto .
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