Durante la prima riunione del suo gabinetto alla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha comunicato che i prodotti provenienti dall’Unione Europea saranno soggetti a dazi doganali del 25% “a breve”. Questa decisione segue l’introduzione di dazi simili sui prodotti canadesi e messicani, previsti per entrare in vigore a partire dall’inizio di aprile. I prodotti colpiti potrebbero includere acciaio, alluminio, tecnologia, prodotti farmaceutici e automobili.
Trump ha espresso critiche dure nei confronti dell’Unione Europea, affermando: “Io amo i Paesi della Ue, ma siamo onesti, l’Unione Europea è nata per fregare gli Stati Uniti e sta facendo un buon lavoro, ma ora sono io presidente”. Ha accusato l’Ue di “approfittarsi degli Usa”, sottolineando che non accetta “le nostre auto o i nostri prodotti agricoli”.
Precedentemente, Trump aveva chiarito l’intenzione di applicare dazi reciproci globali, senza esenzioni, includendo implicitamente anche l’Italia. “Applicherò dazi reciproci, il che significa che qualsiasi Paese applichi un dazio sugli Stati Uniti d’America, noi lo applicheremo a loro. Né più né meno”, aveva dichiarato a metà febbraio.
Il presidente ha anche menzionato il deficit commerciale statunitense nei confronti dell’Europa, stimato in “300 miliardi di dollari”. Tuttavia, questa cifra è stata contestata dalla Commissione Europea, che la stima a 150 miliardi di euro (157 miliardi di dollari) solo per le merci, riducendosi a 50 miliardi se si considera il surplus commerciale statunitense nei servizi.
In risposta all’annuncio di Trump, una portavoce della Commissione Europea ha affermato che “l’Ue reagirà in modo fermo e immediato alle barriere ingiustificate al commercio libero ed equo”. Ha aggiunto che “l’Ue proteggerà sempre le aziende, i lavoratori e i consumatori europei dai dazi ingiustificati”. La portavoce ha anche sottolineato che “l’Unione Europea è il più grande mercato libero del mondo” e ha descritto l’Ue come una “manna per gli Stati Uniti”.
Il portavoce ha continuato dicendo: “Creando un mercato unico ampio e integrato, l’Ue ha facilitato il commercio, ridotto i costi per gli esportatori statunitensi e armonizzato standard e regolamenti in 27 Paesi”. Ha concluso affermando che “dovremo lavorare insieme per preservare queste opportunità per la nostra gente e le nostre aziende”.
Le reazioni in Italia non si sono fatte attendere. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha affermato: “Trump annuncia dazi al 25% per l’Unione Europea, una guerra commerciale che pagheranno imprese, lavoratrici e lavoratori italiani”. Ha esortato Giorgia Meloni, primo ministro italiano, a prendere una posizione chiara: “È finito per Giorgia Meloni il tempo del tentennamento; deve scegliere da che parte stare”.
Anche Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, ha criticato il silenzio di Meloni: “Anche oggi cercasi patrioti. Spariti dai radar. Trump annuncia dazi del 25% contro l’Europa e Meloni perde le parole”.
Matteo Renzi ha commentato su X: “La destra italiana fa il tifo per chi fa male alla nostra economia”, allegando un video del suo intervento al Senato. Ha affermato che “i sovranisti fanno male all’Italia”.
Angelo Bonelli di Avs ha definito i dazi “un attacco frontale al nostro export e a settori strategici del Made in Italy”. Ha chiesto all’Europa di rispondere con fermezza, suggerendo un boicottaggio dei prodotti statunitensi. “Come pensa di difendere l’interesse nazionale la ‘sovranista’ Giorgia Meloni?”, ha chiesto, invitando a un’opposizione a questa politica.
Infine, Carlo Calenda, leader di Azione, ha espresso il suo disappunto nei confronti dei sostenitori di Trump in Italia, chiedendo: “I trumpiani d’Italia hanno qualcosa da dire? Quelli che vanno ad applaudirlo fino in Florida?”.
La situazione attuale evidenzia le tensioni commerciali crescenti tra gli Stati Uniti e l’Europa, con possibili ripercussioni sull’economia globale e sulle relazioni diplomatiche. Mentre le autorità europee si preparano a rispondere, il dibattito politico in Italia continua a intensificarsi, con le opposizioni che chiedono chiarezza e azione da parte del governo.
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