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Tumori, l’aspirina potrebbe combatterli riducendo le metastasi



Senti questa: pare che l’aspirina, quella che hai sempre buttato giù per il mal di testa o la febbre, possa giocare un ruolo da supereroe contro la diffusione di certi tumori. Non sto scherzando. Un team di cervelloni dell’Università di Cambridge ha appena svelato il trucco: praticamente, l’aspirina mantiene sveglie e combattive le cellule immunitarie che fanno piazza pulita delle metastasi. E tutto questo perché hanno finalmente capito il meccanismo dietro l’effetto anti-metastatico del farmaco da banco più famoso del pianeta. Insomma, roba grossa, che potrebbe cambiare il modo in cui si prevengono le recidive nei pazienti a rischio.



Il bello? Non stavano nemmeno cercando questo. È successo per caso, come tutte le grandi scoperte. Stavano studiando come il sistema immunitario risponde alle metastasi, perché – sorpresa! – nelle fasi iniziali le cellule tumorali che se ne vanno in giro sono super vulnerabili. Peccato che, nonostante tutto, sono ancora loro a causare il 90% delle morti per cancro. Praticamente il boss finale di un videogioco.

Come ci entra l’aspirina? I ricercatori hanno passato al setaccio 810 geni di topi da laboratorio e ne hanno trovati 15 che si fanno gli affari delle metastasi. Uno di questi, ARHGEF1 (sì, il nome sembra la password del Wi-Fi), blocca le cellule T, che di solito attaccano e distruggono le cellule tumorali in fuga. Hanno poi scoperto che ARHGEF1 si attiva quando le cellule T beccano un fattore di coagulazione prodotto dalle piastrine, il trombossano A2 (TXA2), che guarda caso è proprio quello che l’aspirina tiene a bada.

Morale della favola: meno TXA2 grazie all’aspirina, meno ostacoli per le cellule T e meno metastasi in circolazione. Nei topi, con l’aspirina, c’è stato un bel calo delle metastasi di melanoma. Il dottor Jie Yang, uno dei cervelli dietro lo studio, ha detto che è stato tipo accendere la luce in una stanza buia quando hanno capito che TXA2 era il colpevole che spegneva le cellule T. Prima, zero idea.

Cosa succede adesso? Gli scienziati sono gasatissimi, perché questa scoperta spiana la strada a farmaci magari più economici delle costosissime terapie a base di anticorpi. E poi, se funziona, sarebbe accessibile praticamente ovunque, pure nei posti dove le cure costose sono fuori portata. Adesso c’è pure chi sta guidando una mega sperimentazione clinica, la Add-Aspirin, per vedere se davvero questa storia funziona anche sugli umani e non solo sui topi.

Ah, e non è solo melanoma: si pensa che l’aspirina possa prevenire metastasi pure di colon, seno, prostata, e chi più ne ha più ne metta. Già c’erano sospetti perché chi prendeva basse dosi di aspirina ogni giorno sembrava avere meno probabilità che il cancro si diffondesse. Solo che nessuno sapeva il perché. Ora il mistero si sta svelando.

Occhio però, che non è tutto oro quello che luccica: l’aspirina non è acqua fresca, può pure fare danni seri – tipo sanguinamenti o ulcere. Quindi, mica tutti possono buttarsi a pesce. Bisognerà capire per bene chi ne può davvero beneficiare. Fine della storia… per ora.



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