​​


Ubriaco alla guida investe e uccide Noemi Fiordilino: per 0,04 sul tasso alcolemico può evitare il carcere



Potrebbe cambiare in maniera decisiva l’esito processuale del caso relativo alla morte di Noemi Fiordilino, la ventenne travolta e uccisa lo scorso 23 marzo a Lurago Marinone, in provincia di Como. A guidare l’auto che l’ha investita era Vincenzo Crudo, fermato dai carabinieri con la patente scaduta, una gamba ingessata e in stato di ebbrezza. Secondo quanto riportato dall’avvocato della famiglia Fiordilino, Edoardo Mastice, il tasso alcolemico effettivo dell’indagato potrebbe essere stato superiore rispetto a quanto rilevato inizialmente, circostanza che inciderebbe in maniera determinante sulla pena.



Stando ai dati dei carabinieri, il test aveva registrato un valore di 1,46 grammi per litro, inferiore alla soglia di 1,5 oltre la quale scattano pene più severe. Tuttavia, i periti della famiglia sostengono che al momento dell’impatto, avvenuto attorno alle due di notte, il tasso alcolemico di Crudo fosse in realtà pari a 1,80. Una differenza di pochi decimali che, se confermata, cambierebbe sensibilmente il quadro giudiziario.

“Stiamo aspettando che il pm integri le indagini con i risultati ottenuti dai nostri periti – ha dichiarato l’avvocato Mastice a Il Corriere della Sera – Per esempio abbiamo dimostrato che il tasso alcolemico alle 2:00 di notte, al momento dell’impatto, era di 1,80. Con un valore così alto la pena va dagli 8 ai 12 anni”.

La soglia dei 1,50 grammi per litro segna infatti il discrimine. Con un tasso inferiore, la pena è più lieve e, grazie al rito abbreviato, l’imputato potrebbe ottenere una condanna sotto i quattro anni, chiedendo l’affidamento ai servizi sociali. Sopra quella soglia, la pena minima non scenderebbe sotto i sette anni, rendendo inevitabile il carcere. “Con un tasso sotto 1,50, con una pena più bassa e con il rito abbreviato l’indagato potrebbe ottenere una condanna inferiore ai 4 anni e richiedere l’affidamento ai servizi sociali. Se invece si riconosce che il tasso era maggiore di 1,50, sotto i 7 anni non ci andrà. E di conseguenza si farebbe il carcere”, ha aggiunto l’avvocato.

La dinamica dell’incidente resta una ferita aperta per la comunità di Lurago Marinone. Quella notte, Noemi Fiordilino viaggiava in auto insieme al fidanzato quando i due hanno deciso di accostare per soccorrere un coniglio investito lungo la strada. La ragazza, scesa dal veicolo, è stata travolta dall’auto guidata da Crudo, che procedeva ad alta velocità. L’uomo non si è fermato a prestare soccorso e, nelle prime ore successive, aveva raccontato ai carabinieri di aver subito il furto del mezzo. La vettura è stata poi ritrovata abbandonata in un campo a Fenegrò, circostanza che ha smentito la sua versione dei fatti. Secondo le ricostruzioni, quella notte Crudo era uscito dopo una serata trascorsa fuori per recuperare un cellulare dimenticato nell’auto di un amico.

L’indagato è stato arrestato e portato nel carcere di Como. Dopo tre mesi di detenzione, ha confessato la propria responsabilità e ottenuto i domiciliari, in attesa di processo. La famiglia di Noemi Fiordilino continua a chiedere giustizia, ponendo l’accento sulle condizioni in cui l’uomo si trovava al momento del sinistro: guida in stato di ebbrezza, senza patente valida e con una gamba ingessata.

L’elemento determinante rimane il tasso alcolemico. Se le perizie dei familiari saranno accolte dal pubblico ministero, il processo potrebbe orientarsi verso una condanna più severa. Se invece prevarrà la versione dei rilievi ufficiali, Crudo rischierebbe pene più lievi e la possibilità di evitare il carcere, beneficiando di misure alternative.

Il caso sottolinea come pochi decimi di differenza nel livello alcolemico possano incidere non solo sull’inquadramento giuridico, ma anche sull’effettiva esecuzione della pena. La questione resta aperta e sarà la magistratura a decidere quale valore accertare come valido al momento dell’impatto mortale.



Add comment