Luciano Muttoni, un uomo di 57 anni, è stato brutalmente ucciso la sera di venerdì 7 marzo a Valbrembo, in provincia di Bergamo. Il suo corpo è stato rinvenuto dalla compagna, che, vivendo in un altro comune, si era allarmata per la mancanza di risposta ai suoi messaggi. Dopo aver tentato di contattarlo senza successo, si è recata nell’appartamento di Muttoni e lo ha trovato a terra in cucina, con la mano destra sul volto, come se avesse cercato di proteggersi.
Le indagini hanno rivelato che a commettere l’omicidio sarebbero stati due ragazzi, di 24 e 25 anni, che avrebbero agito per rubare cinquanta euro, un cellulare e una vecchia Volkswagen Golf. La sorella della compagna di Muttoni ha dichiarato al quotidiano Il Corriere della Sera: “Mia sorella sta riposando, è sotto choc”.
Secondo le ricostruzioni fornite dagli inquirenti, Muttoni sarebbe stato aggredito con calci e pugni. Dopo essere caduto a terra, gli sarebbero stati inferti due colpi alla testa con il calcio di una pistola. I due giovani, identificati come Francesco De Simone (25 anni) e Mario Vetere (24 anni), sono stati arrestati con l’accusa di omicidio premeditato. La pubblica ministero Letizia Ruggeri coordina le indagini, nelle quali è stata contestata la premeditazione, poiché i due avrebbero confessato di aver pianificato il colpo.
De Simone è stato rintracciato a casa di amici a Monza, mentre Vetere è stato trovato mentre si recava al lavoro come aiuto educatore in una comunità terapeutica sempre in provincia di Monza. Entrambi hanno ammesso il delitto e hanno fornito una loro versione dei fatti.
Stando alle dichiarazioni, De Simone e Muttoni si conoscevano già. Muttoni, che gestiva un affittacamere, aveva offerto ospitalità a De Simone e ai suoi amici a un prezzo ridotto. La tentazione di rubare il denaro che Muttoni aveva nel portafogli avrebbe spinto De Simone a contattare Vetere come complice. Venerdì sera, i due sarebbero arrivati in treno a Ponte San Pietro per poi raggiungere a piedi Valbrembo. Indossando passamontagna, De Simone avrebbe estratto una pistola prima di entrare nell’abitazione di Muttoni, che stava mangiando.
Una volta dentro, avrebbero intimato a Muttoni di consegnare loro i soldi. L’uomo, però, ha reagito, dando inizio a una colluttazione. Durante il conflitto, Vetere ha colpito Muttoni con due pugni, mentre De Simone lo ha colpito in testa con il calcio della pistola. Quando Muttoni è crollato, i due gli hanno chiesto le chiavi dell’auto e lo hanno colpito nuovamente con calci alla testa.
Dopo aver cercato le chiavi nell’auto, De Simone è uscito, e al suo rientro è rimasto scioccato dalla scena. I due giovani sono fuggiti con l’auto della vittima dopo essersi cambiati d’abito. De Simone ha poi lasciato Vetere alla stazione.
In un secondo momento, De Simone si sarebbe liberato di un giubbotto insanguinato vicino al cimitero di Solza e avrebbe gettato la pistola in un boschetto a Ponte San Pietro. Ha poi guidato fino a incontrare alcuni amici, utilizzando l’auto rubata. Ha tentato di usare il bancomat di Muttoni per comprare sigarette. Quando è stato fermato dai carabinieri di Monza, ha dichiarato di aver trovato l’auto in stazione a Bergamo.
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