Dopo che Calenda si è lanciato nell’ennesima sparata sul presunto jamming dell’aereo della von der Leyen – roba da film di spionaggio di serie B – e ha puntato il dito contro i russi come se fosse una puntata di CSI Mosca, ecco che spunta Osvaldo Napoli. L’uomo ha una carriera politica che sembra il giro dell’oca: da Democrazia Cristiana a Forza Italia, una capatina nel PdL, ritorno in Forza Italia, poi “Cambiamo!”, tappa in Coraggio Italia e, alla fine, atterra in Azione. Un vero collezionista di tessere, altro che figurine Panini.
E adesso, questo qui dice che io gli ricordo un generale dell’Armata Rossa. Ma quanti ne avrà mai visti, Osvaldo, di generali russi? No, perché io un paio di generali della Federazione Russa li ho pure conosciuti, e nessuno di loro aveva mai sentito parlare di corsi serali di ragioneria o cambiato più partiti che mutande.
A sto punto, parlare a caso sembra il vero requisito per entrare in Azione. Si vede che è nel regolamento interno.
Poi c’è la dichiarazione ufficiale: “Strano personaggio Roberto Vannacci. Pagato per tutta la vita come generale, ora vuole spedire civili come von der Leyen e Macron al fronte in Ucraina. Un generale che scappa quando si tratta di difendere la libertà disonora la divisa. Come può dire che ‘le truppe di Mosca avanzano inesorabilmente in Ucraina’ come se nulla fosse, ignorando che stanno violando la libertà di un popolo? Sembra un generale dell’Armata Rossa, invece siede in Parlamento europeo. Questo fa capire quanto sia difficile oggi per l’Unione Europea avere un futuro di libertà. Se dobbiamo difenderla con generali come Vannacci, abbiamo già perso.”
No vabbè, ma davvero? Cioè, secondo lui, io sono il cattivo da cartone animato, stile “l’Armata Rossa contro il mondo libero”. E tutto questo mentre lui si fa il tour dei partiti come se stesse scegliendo la pizza. La coerenza, quella sconosciuta.



Add comment