Il Bloodhound Bruno, membro dell’Unità cinofila dell’Endas di Taranto, è stato vittima di un atto crudele che ha sconvolto la comunità locale e il mondo della cinofilia. Il cane, specializzato nella ricerca di persone scomparse, è stato avvelenato con un wurstel contenente chiodi, una trappola letale che non gli ha lasciato scampo. A denunciare l’accaduto è stato il suo conduttore, Arcangelo Caressa, che ha espresso il proprio dolore per la perdita del compagno di lavoro e di vita.
Bruno, che aveva solo sette anni, era considerato un vero eroe per i suoi successi nel campo del soccorso. Durante la sua carriera, aveva contribuito a ritrovare nove persone disperse, restituendole alle loro famiglie. Tra i casi più significativi c’è quello avvenuto nel 2021 a Montalbano Jonico, in Basilicata, dove il cane riuscì a individuare un uomo di 84 anni scomparso da tre giorni. L’anziano, confuso e in difficoltà, fu trovato vivo grazie al fiuto infallibile di Bruno.
Il lavoro dei cani molecolari richiede un addestramento specifico e un olfatto straordinario. Questi animali sono in grado di seguire tracce olfattive uniche anche in condizioni ambientali difficili o dopo diversi giorni dalla scomparsa della persona. La capacità di isolare e riconoscere un odore specifico li rende fondamentali nelle operazioni di ricerca e soccorso, soprattutto in situazioni di emergenza come terremoti, frane o valanghe.
La morte di Bruno ha sollevato un’ondata di indignazione e dolore. Il suo conduttore, Arcangelo Caressa, ha dichiarato: “Hai lottato per una vita intera ad aiutare l’essere umano, e lo stesso umano ti ha fatto questo. Quando un vostro parente avrà bisogno di Bruno, lui non ci sarà.” Le sue parole riflettono il vuoto lasciato da questo cane straordinario, sia dal punto di vista professionale che personale.
Anche la politica ha reso omaggio a Bruno. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, lo aveva citato in passato tra i cani eroi d’Italia durante una cerimonia dedicata alla Protezione Civile. Questo riconoscimento sottolinea l’importanza del lavoro svolto dai cani molecolari e dai loro conduttori nel salvare vite umane.
Le autorità stanno indagando sull’accaduto per identificare i responsabili di questo gesto crudele. La procura ha aperto un’inchiesta per fare luce sulle circostanze della morte di Bruno e per assicurare giustizia. Nel frattempo, l’episodio ha acceso i riflettori sull’importanza della tutela degli animali impegnati in attività di soccorso e sulla necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica sul loro ruolo fondamentale nella società.
La comunità cinofila e gli amanti degli animali si sono uniti nel ricordare Bruno come un simbolo di dedizione e coraggio. La sua perdita rappresenta non solo un danno per le operazioni di ricerca e soccorso, ma anche una ferita profonda per chi lo conosceva e apprezzava il suo lavoro.
Il sacrificio di Bruno non sarà dimenticato. La sua storia è un monito sull’importanza del rispetto per gli animali e sul valore del loro contributo alla nostra società.
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