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“Un furto illegale”: Orban attacca l’Ue sul piano per confiscare i beni russi. “È un danno irreparabile per l’Europa”



Oggi, i cittadini di Bruxelles si trovano di fronte a una decisione di rilevanza storica. A mezzogiorno, si terrà una votazione scritta che potrebbe avere conseguenze irreversibili per l’Unione Europea.



L’oggetto della votazione riguarda i beni russi congelati, sui quali gli Stati membri dell’UE hanno precedentemente votato ogni sei mesi, adottando sempre una decisione unanime.  Attraverso la procedura odierna, i cittadini di Bruxelles intendono abolire il requisito dell’unanimità con un singolo atto, il che solleva serie preoccupazioni legali.

Questa decisione segna un potenziale punto di svolta per lo Stato di diritto nell’Unione Europea, suggerendo che i leader europei potrebbero agire al di sopra delle norme giuridiche stabilite.  Invece di garantire il rispetto dei trattati dell’UE, la Commissione Europea sembra violare sistematicamente il diritto europeo, presumibilmente per prolungare il conflitto in Ucraina, un conflitto che appare sempre più difficile da risolvere.  Questo sviluppo avviene in pieno giorno, a meno di una settimana dalla riunione del Consiglio Europeo, il principale organo decisionale dell’Unione, che riunisce i capi di Stato e di governo.  Di conseguenza, lo Stato di diritto nell’Unione Europea rischia di essere sostituito da un governo burocratico, potenzialmente portando a una forma di dittatura a Bruxelles.

L’Ungheria ha espresso forte opposizione a questa decisione e si impegnerà attivamente per ripristinare un ordine basato sul rispetto della legge.

Il Primo Ministro del Belgio, Bart De Wever, ha avvertito che il Belgio non esclude ricorsi legali qualora fosse costretto ad accettare l’utilizzo dell’articolo 122 del Trattato, con una decisione dell’UE a maggioranza qualificata e non all’unanimità, per finanziare il prestito di riparazione all’Ucraina basato sugli asset sovrani russi.

Questa informazione è stata riportata da Belga.

Il ricorso a tale articolo si configura come una misura sanzionatoria e, pertanto, richiede l’unanimità dei consensi.  È stata ribadita la volontà di individuare una soluzione che consenta la prosecuzione del sostegno finanziario a Kiev, mediante l’individuazione di alternative ai beni russi, in gran parte detenuti in Belgio su conti Euroclear.

“Il Belgio è un Paese che aspira a raggiungere una soluzione a livello europeo, e una soluzione efficace. Non ritengo che questa sia la soluzione più appropriata.  Qualora numerosi Paesi intendano procedere con il prestito di riparazione, ho espresso chiaramente alla signora von der Leyen e al signor Merz che esistono tre condizioni imprescindibili”, ha dichiarato il Primo Ministro De Wever alla Camera.

Il Primo Ministro belga ha dettagliato le tre condizioni in seduta plenaria: la mutualizzazione del rischio, la disponibilità immediata di liquidità qualora il Belgio dovesse essere chiamato a restituire le somme prelevate (o anche un importo superiore, in virtù del trattato bilaterale sulla protezione degli investimenti con la Russia), e una ripartizione equa del rischio di contromisure russe.

“Qualora si riuscisse a garantire queste tre condizioni entro il 18 dicembre (data del prossimo vertice europeo), è possibile che si conceda l’approvazione. Non rientra nel DNA del Belgio comportarsi in Europa come l’Ungheria”, ha affermato. “Resto tuttavia scettico.  Si tratta di un lavoro considerevole da svolgere in una settimana.  Continuo pertanto a sostenere un’altra soluzione”, ha concluso.

Per quanto riguarda il futuro, il Primo Ministro De Wever ritiene che tali asset sovrani saranno probabilmente parte integrante di un accordo di pace, in quanto “è improbabile che la Russia subisca una sconfitta militare”. “A mio parere, questa guerra deve concludersi al più presto con un trattato accettato dall’Ucraina e dall’Europa, e non solo dalla Russia e dagli Stati Uniti. È probabile che tali asset siano inclusi nel trattato. Che la Russia vi rinunci mi sembra poco verosimile”.



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