Un episodio di caro-prezzi negli stabilimenti balneari della Costiera Amalfitana sta alimentando il dibattito sull’accessibilità delle spiagge in Campania. Questa volta, un utente ha segnalato un conto di 80 euro per due lettini e un ombrellone in prima fila presso un lido nel Salernitano, sollevando critiche e discussioni sui social.
La denuncia arriva attraverso il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, che ha condiviso lo scontrino ricevuto da un cittadino. Il cliente, nel suo messaggio, ha spiegato di aver inizialmente compreso che il costo sarebbe stato di 40 euro, ma al momento del pagamento con carta è emerso un importo doppio. A peggiorare la situazione, il mare nei pressi dello stabilimento risultava sporco, secondo quanto riportato dall’utente.
“Due lettini ed un ombrellone in prima fila in un lido nel Salernitano. Avevamo capito che si doveva pagare 40 euro, poi ha strisciato la carta e abbiamo capito che era 80 euro. Il mare era anche sporco,” si legge nel messaggio condiviso da Borrelli.
Questo episodio segue altre segnalazioni simili che hanno caratterizzato l’estate 2025 nella regione. Solo pochi giorni fa, sempre grazie a una denuncia rilanciata dal deputato, era emerso il caso di uno scontrino da 65 euro per due lettini e un ombrellone presso un lido a Vietri sul Mare, a cui si aggiungevano consumazioni al bar per ulteriori 32 euro. Situazioni come queste stanno contribuendo ad alimentare una crescente polemica sui costi degli stabilimenti balneari lungo la Costiera Amalfitana.
Secondo i dati diffusi da Assobalneari, l’estate 2025 ha registrato una diminuzione significativa delle presenze e dei consumi, con una contrazione stimata tra il 20% e il 30% rispetto agli anni precedenti. Questo calo potrebbe essere legato proprio all’aumento dei prezzi, che rischia di rendere le spiagge della regione meno accessibili sia ai turisti che ai residenti.
A supportare questa ipotesi interviene il Codacons, che ha analizzato i dati forniti dall’Istat. Secondo l’associazione dei consumatori, dal 2019 al 2025 le tariffe per servizi come lidi e piscine hanno subito un incremento del 32,7%. Questo aumento potrebbe spiegare parte della riduzione delle presenze nelle località balneari della Campania, dove i costi per una giornata al mare sembrano essere diventati proibitivi per molte famiglie.
Il tema del caro-lidi non è nuovo, ma quest’anno sembra aver raggiunto un livello critico, con numerose segnalazioni che stanno emergendo sui social media e attirando l’attenzione dell’opinione pubblica. La questione non riguarda solo la Costiera Amalfitana, ma si estende a molte altre località balneari italiane, dove i prezzi degli stabilimenti continuano a crescere.
La polemica solleva interrogativi sulla sostenibilità del turismo balneare in Italia e sulla necessità di garantire maggiore trasparenza nei costi dei servizi offerti dai lidi. Mentre alcuni sostengono che i prezzi elevati siano giustificati dalla qualità delle strutture e dalla posizione privilegiata delle spiagge, altri ritengono che tali tariffe stiano allontanando sempre più persone dalle coste.
Per molti, la scelta di frequentare spiagge libere potrebbe rappresentare una soluzione al problema del caro-lidi. Tuttavia, anche queste aree spesso presentano criticità legate alla pulizia e alla gestione degli spazi, rendendo difficile trovare un’alternativa valida agli stabilimenti organizzati.



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