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Un uomo di 40 anni è stato arrestato a Torino per aver causato l’esplosione in via Nizza, che ha provocato una vittima e diversi feriti



Svolta nelle indagini sull’esplosione avvenuta lo scorso 30 giugno in via Nizza, nel quartiere Lingotto di Torino, che ha distrutto un palazzo causando una vittima e cinque feriti, tra cui due bambini. Nel pomeriggio di oggi, gli investigatori hanno arrestato un uomo di 40 anni, vigilante di professione, accusato di aver deliberatamente causato l’incendio che ha portato alla deflagrazione.



L’uomo è ora sotto accusa per omicidio doloso e crollo doloso. La tragedia ha portato alla morte di Jacopo Peretti, 35 anni, mentre altre cinque persone sono rimaste ferite. L’esplosione ha distrutto quattro appartamenti e ha reso l’intero edificio inaccessibile, ora posto sotto sequestro dalle autorità.

Inizialmente, gli investigatori avevano ipotizzato che la causa fosse una fuga accidentale di gas. Tuttavia, le analisi condotte dalla Procura di Torino, sotto la guida del procuratore Giovanni Bombardieri e della sostituta Chiara Canepa, hanno evidenziato alcune anomalie incompatibili con un incidente. Testimoni presenti sul luogo hanno riferito di aver visto un uomo con il volto ferito allontanarsi rapidamente dall’edificio subito dopo lo scoppio. Questi dettagli, uniti alle verifiche effettuate con colleghi e familiari dell’indagato, hanno rafforzato il quadro accusatorio, portando al suo arresto.

Le autorità stanno ancora cercando di chiarire il movente dell’azione criminale, ma sembra che l’intento dell’arrestato fosse legato a motivi personali. Gli investigatori ritengono che l’uomo volesse spaventare la sua ex compagna, ma escludono un legame diretto tra lui e la vittima. Secondo quanto dichiarato dalle autorità, “Jacopo Peretti non era l’obiettivo dell’azione criminale”, sottolineando che si tratta di una tragica vittima collaterale.

Il palazzo colpito ospitava diverse famiglie. Oltre a Jacopo Peretti, vi abitavano una famiglia di origine egiziana e una giovane donna, Madalina Ionela Hagiu, che al momento dell’esplosione si trovava fuori città. Gli altri residenti sono rimasti coinvolti nella tragedia in modo diretto o indiretto.

L’esplosione ha avuto conseguenze devastanti non solo per le persone coinvolte ma anche per l’intera comunità del quartiere Lingotto. Le autorità stanno lavorando per ricostruire quanto accaduto e per garantire giustizia alle vittime e ai loro familiari.

Questa vicenda ha acceso i riflettori sulla sicurezza degli edifici e sulla necessità di prevenire tragedie simili attraverso controlli più approfonditi. Gli inquirenti continueranno a indagare per fare piena luce sulle motivazioni che hanno portato il vigilante a compiere un gesto così grave e sulle dinamiche dell’incidente.

La città di Torino è ancora sotto shock per quanto accaduto, e il caso resta al centro dell’attenzione mediatica. Le indagini proseguono per fornire risposte chiare e per determinare eventuali responsabilità aggiuntive.



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