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Una donna di 24 anni ha dato alla luce la sua bambina in casa, guidata da remoto dalla dottoressa Francesca Pezzoli tramite videochiamata



Un parto straordinario si è svolto nella mattinata di ieri, martedì 3 giugno 2025, nella zona di Roma, dove una madre di 24 anni, al nono mese di gravidanza, ha dato alla luce sua figlia in casa, assistita a distanza dalla dottoressa Francesca Pezzoli, dirigente medica del 118 del Lazio. L’intervento, avvenuto tramite videochiamata, è stato necessario a causa dell’impossibilità di trasportare la donna in ospedale in tempo utile.



La chiamata di emergenza è arrivata al numero unico 112 intorno alle 9:30 del mattino. La coppia, in preda al panico, ha contattato i soccorsi spiegando che le contrazioni della donna erano ormai troppo ravvicinate per tentare il trasferimento in ospedale. La sala operativa ha immediatamente inoltrato la richiesta al 118, dove la dottoressa Pezzoli era di turno. Valutata la situazione, la medica ha deciso di assistere la donna in videochiamata, utilizzando l’app FlagMii, uno strumento già impiegato per emergenze sanitarie.

“Non c’era tempo, le contrazioni erano ravvicinate: la distanza fra l’una e l’altra era di appena due minuti”, ha dichiarato la dottoressa Pezzoli in un’intervista al Corriere della Sera. “Spostare la donna nell’ospedale più vicino, a circa 8 chilometri di distanza, sarebbe potuto essere pericoloso. Così mi sono collegata in videochiamata per guidarla nel parto direttamente a casa”. La giovane madre, una ventiquattrenne di origine filippina, era visibilmente spaventata all’idea di partorire in casa, temendo per la vita della bambina. Tuttavia, non c’erano alternative praticabili.

Durante la videochiamata, la dottoressa ha fornito istruzioni precise al marito della donna, che ha collaborato attivamente per aiutare la moglie. “Ho raggiunto il cellulare del marito in videochiamata: è stato lui a spiegarmi il genere di gravidanza portata avanti dalla donna. Nel frattempo l’aiutava”, ha spiegato Pezzoli. “Le ho detto di assumere la posizione ginecologica e come tenere le gambe, le ho spiegato come respirare e assecondare la spinta”.

Il parto si è concluso in soli 15 minuti, con otto spinte. La bambina è nata sana e ha pianto immediatamente, segno che respirava correttamente. “Non abbiamo fatto tagliare il cordone ombelicale e, per evitare uno shock termico, è stata subito messa addosso alla mamma”, ha aggiunto la dottoressa. Poco dopo la nascita, sul posto è arrivata un’unità infermieristica, guidata dall’operatrice sanitaria Silvia Angeli Felicioni, che ha verificato i parametri vitali della madre e della neonata, somministrato le prime cure e organizzato il trasferimento delle due presso l’ospedale Cristo Re.

L’intervento a distanza si è rivelato decisivo per garantire la sicurezza della madre e della bambina, evitando complicazioni che avrebbero potuto sorgere durante un trasferimento ospedaliero. La dottoressa Pezzoli ha sottolineato l’importanza di strumenti come la videochiamata per gestire emergenze sanitarie in situazioni critiche: “Intervenire così, da remoto, aiuta a bypassare la carenza di medici sul territorio. E, in alcuni casi, può salvare la vita ai pazienti, ad esempio, in caso di infarto”.

La vicenda ha suscitato grande interesse, evidenziando sia la prontezza dei soccorsi che la capacità di adattamento dei medici in situazioni di emergenza. Mamma e figlia stanno bene e sono ora ricoverate presso l’ospedale Cristo Re, dove hanno ricevuto ulteriori accertamenti e cure. L’episodio rappresenta un esempio significativo di come la tecnologia possa essere utilizzata efficacemente per superare ostacoli logistici e fornire un’assistenza tempestiva.



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