Una vicenda drammatica si è consumata nella mattinata del 14 giugno 2025 a Tolentino, in provincia di Macerata: una donna di 45 anni, badante di professione, è stata brutalmente aggredita e uccisa dall’ex marito con un coltello, nei pressi del parco di via Bennaduci, mentre stava andando a lavorare. La vicenda, riportata da Fanpage.it, ha suscitato sgomento nell’intera comunità .
La vittima, madre di due figli ormai maggiorenni, si era alzata presto per recarsi presso l’abitazione di un’anziana, che assisteva ogni notte come badante. All’atto dell’aggressione, l’uomo – secondo quanto riferito da alcuni passanti – si è avventato su di lei con ripetute coltellate, gettandola a terra. Alcuni testimoni hanno anche segnalato che, dopo il decesso, ha continuato a colpirla: “l’ex marito della 45enne avrebbe continuato a prenderla a calci anche quando la donna era senza vita a terra” .
Immediatamente dopo il fatto, l’uomo ha assunto un atteggiamento incredibilmente distaccato: si sarebbe seduto su una panchina nei pressi della scena del crimine, attendendo l’arrivo delle forze dell’ordine, affermando – sempre secondo testimoni – “Ho fatto quello che dovevo” .
Sul posto sono prontamente intervenuti i carabinieri di Tolentino e Macerata, insieme al personale sanitario del 118. I soccorritori hanno tentato in tutti i modi di salvare la donna, trasportata d’urgenza in ospedale, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare: la vittima è morta sul colpo .
Dati personali e modalità del gesto
La donna aveva 45 anni e lavorava come badante; era madre di due figli ormai maggiorenni. I servizi sociali, in coordinamento con le autorità locali, si sono attivati per garantire supporto psicologico ai ragazzi .
Non risultano denunce precedenti o segnalazioni circa comportamenti violenti da parte dell’uomo; la coppia, al momento, non risultava legata a precedenti investigazioni per motivi domestici .
Il contesto e le reazioni della comunità
Il sindaco Mauro Sclavi si è recato personalmente sul luogo del delitto, insieme ai carabinieri, esprimendo profonda vicinanza alla comunità e ai familiari della vittima . L’intera zona, non largamente frequentata ma non isolata, è già oggetto di una prima trivellazione investigativa per ricostruire esattamente la dinamica dell’omicidio.
Frammenti di testimonianza
Secondo alcuni commercianti della zona, “dopo aver ucciso la ex, l’uomo si sarebbe seduto sulla panchina dicendo: ‘Ho fatto quello che dovevo’” . Questa frase ha lasciato un senso di orrore nella comunità: un gesto così cruento e premeditato, seguito da una dichiarazione di assoluta volontà, ha sconvolto i residenti.
Questioni aperte
Il caso riapre una serie di interrogativi sui sistemi di prevenzione contro la violenza di genere: perché non sono emerse denunce prima dell’omicidio? La vittima aveva manifestato timori o richieste d’aiuto? Simili tragici episodi mostrano più che mai l’importanza di percorsi di sostegno per le donne a rischio e il ruolo chiave delle istituzioni locali e del sistema giudiziario.
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