Il dibattito sulla tassazione delle auto elettriche sta guadagnando attenzione in diversi Paesi europei, in particolare nel Regno Unito, dove il governo sta considerando l’introduzione di un sistema di pedaggio stradale “pay-per-mile” per i veicoli a zero emissioni. Questa proposta, avanzata dal cancelliere dello Scacchiere, Rachel Reeves, prevede l’applicazione di un costo di 3 penny per ogni miglio percorso con un veicolo elettrico. L’intento è quello di compensare la diminuzione delle entrate fiscali derivanti dalle accise su benzina e diesel.
L’introduzione di questa misura è prevista per il 2028 e si aggiungerebbe all’attuale tassa annuale di 195 sterline per i veicoli elettrici. Per illustrare l’impatto economico di questa proposta, si può considerare un proprietario che percorre 8.000 miglia all’anno, equivalente a circa 12.875 km, il quale si troverebbe a pagare un totale di circa 435 sterline, di cui 240 sterline deriverebbero dal sistema pay-per-mile.
Secondo i dettagli della proposta, i proprietari di veicoli elettrici sarebbero tenuti a dichiarare il chilometraggio annuo stimato al momento del pagamento della tassa di circolazione (VED). Qualora il chilometraggio effettivo superasse la stima, i proprietari dovrebbero saldare eventuali differenze. Al contrario, i chilometri non utilizzati verrebbero accreditati per l’anno successivo.
Tuttavia, la proposta ha già suscitato polemiche. La Society of Motor Manufacturers and Traders (SMMT) ha definito il piano “completamente sbagliato al momento sbagliato”, avvertendo che un sistema complesso e costoso potrebbe dissuadere i consumatori dall’acquistare veicoli elettrici, ostacolando così la transizione verso mezzi a basse emissioni e mettendo in pericolo gli obiettivi di emissioni nette zero fissati per il 2050.
Contemporaneamente, la Svizzera sta esplorando due possibili modalità di tassazione per le auto elettriche: una basata sul chilometraggio percorso, con un costo di 5,40 franchi per 100 km, e l’altra sulla quantità di energia elettrica utilizzata per la ricarica, con una tariffa di circa 0,25 euro per kWh. Anche le auto ibride plug-in potrebbero essere incluse nel sistema, pagando una tariffa pari alla metà di quella prevista per i veicoli completamente elettrici. L’implementazione di queste nuove tasse in Svizzera richiederebbe l’approvazione tramite referendum, data la complessità delle modifiche e il necessario sostegno del Dipartimento dell’Ambiente.
In Italia, il tema della tassazione delle auto elettriche è stato sollevato nel 2024 dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, il quale ha sottolineato l’importanza di aggiornare la normativa sulle accise in considerazione della crescente diffusione dei veicoli elettrici e della conseguente diminuzione delle entrate derivanti dai carburanti tradizionali.
Attualmente, la diffusione delle auto elettriche in Italia è di circa il 5%, un dato significativamente inferiore rispetto al 25% del Regno Unito e al 21% della Svizzera. Questo scenario rende prematuro l’implemento di un sistema di tassazione simile a quello proposto nel Regno Unito. Tuttavia, il governo italiano sta monitorando attentamente l’evoluzione della situazione e sta considerando possibili scenari futuri per la tassazione delle auto elettriche.
La questione della tassazione delle auto elettriche è particolarmente rilevante in un contesto in cui i governi europei stanno cercando di incentivare la transizione verso veicoli a basse emissioni per affrontare le sfide legate al cambiamento climatico. La necessità di bilanciare le entrate fiscali con la promozione di tecnologie più sostenibili è diventata una priorità per molti Paesi.



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