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Un’ondata di caldo eccezionale ha colpito l’Alaska, con temperature record che hanno raggiunto i 30 °C e innescato la prima allerta meteo per il caldo nella storia dello Stato.



Un evento climatico senza precedenti sta interessando l’Alaska, dove per la prima volta le autorità hanno emesso un’allerta meteo a causa delle temperature elevate. L’ondata di caldo, che ha portato il termometro a toccare i 30 °C in alcune aree, ha sollevato preoccupazioni per il rapido scioglimento dei ghiacciai, con il rischio di inondazioni in diverse zone dello Stato, in particolare nella regione del North Slope.



Secondo quanto riportato dal National Weather Service (NWS), il primo avviso è stato diramato il 12 giugno, seguito da un aggiornamento il 16 giugno. Le temperature previste hanno raggiunto valori compresi tra i 29 e i 31 °C nelle regioni interne dell’Alaska centrale e nord-orientale, interessando città come Tanana, Fairbanks, Fort Yukon ed Eagle. Questo fenomeno climatico, insolito per uno Stato abituato a condizioni di freddo estremo, ha portato anche all’emissione di un avviso per possibili inondazioni causate dallo scioglimento accelerato di nevi e ghiacciai.

Le autorità hanno avvertito che il fenomeno potrebbe causare l’esondazione di fiumi e torrenti, mettendo a rischio infrastrutture come strade e piste di atterraggio, soprattutto nell’area del North Slope. L’allerta rimarrà in vigore almeno fino alla metà della settimana in corso.

Per chi vive in zone temperate, temperature di 30 °C potrebbero sembrare normali, ma in Alaska rappresentano un’anomalia significativa. Come spiegato da Brian Brettschneider, climatologo presso la sede centrale dell’NWS per l’Alaska, “ogni luogo è costruito per il suo clima. Le case in Alaska sono progettate per trattenere il calore e non dispongono di sistemi di aria condizionata”. Questo rende le alte temperature particolarmente difficili da gestire per la popolazione locale.

Negli ultimi decenni, l’Alaska ha registrato un riscaldamento più rapido rispetto alla media globale. Le temperature nello Stato sono aumentate tra due e tre volte più velocemente rispetto al resto del pianeta, con un incremento di 1,67 °C negli ultimi 60 anni. Sebbene il 2024 sia stato considerato l’anno più caldo mai registrato a livello globale, le temperature medie in Alaska non hanno raggiunto valori record, ma sono comunque risultate superiori alla media del periodo 1991-2020 di circa 0,9 °C. Gli incrementi maggiori sono stati osservati proprio nella regione del North Slope.

Il mese di giugno ha visto un picco massimo di 25,7 °C, mentre temperature superiori ai 30 °C sono state registrate solo nel mese di agosto. Questo dimostra quanto sia insolito l’attuale fenomeno climatico per il mese di giugno. Il rapido scioglimento dei ghiacciai, causato dall’ondata di caldo, potrebbe avere conseguenze significative non solo sul territorio ma anche sulla fauna locale e sugli ecosistemi.

L’attenzione è alta anche sulle infrastrutture dello Stato, che potrebbero subire danni significativi a causa delle inondazioni. Strade e piste di atterraggio situate nelle aree più basse sono particolarmente vulnerabili. Le autorità locali stanno monitorando attentamente la situazione e invitano la popolazione a seguire gli aggiornamenti meteo e a prendere precauzioni.

Questo evento mette in evidenza l’impatto del cambiamento climatico su regioni tradizionalmente fredde come l’Alaska. Nonostante sia considerata una delle aree più fredde del pianeta per gran parte dell’anno, lo Stato sta affrontando un riscaldamento accelerato che potrebbe alterare profondamente il suo ecosistema e il modo di vivere dei suoi abitanti.

L’episodio attuale si inserisce in un contesto più ampio di estremi climatici che stanno colpendo diverse parti del mondo. Gli esperti sottolineano l’importanza di affrontare il cambiamento climatico con misure concrete per mitigare gli effetti a lungo termine.



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