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Urso replica: “Mia moglie non ha fatto la fila, la scorta è intervenuta per vecchie minacce”



Il caso che ha coinvolto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e sua moglie, Olga Sokhnenko, ha suscitato un acceso dibattito pubblico. L’episodio, avvenuto ieri all’aeroporto di Fiumicino, ha visto la moglie del ministro saltare la fila al check-in grazie all’intervento della scorta. Questo ha generato critiche, tra cui quelle dell’attore Luca Zingaretti. Per chiarire la vicenda, il ministro ha deciso di intervenire pubblicamente, spiegando che la scelta è stata dettata da esigenze di sicurezza legate a minacce ricevute in passato.



In una lettera inviata al quotidiano Repubblica, Urso ha raccontato che nell’ottobre 2023 lui e la sua famiglia hanno ricevuto una lettera minatoria contenente due proiettili. La missiva, indirizzata al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), faceva esplicito riferimento alla moglie del ministro, indicando che sarebbe potuta diventare un bersaglio qualora determinate richieste non fossero state accolte. Secondo quanto riportato dal ministro, la lettera includeva dettagli sulla vita privata della famiglia, tra cui i luoghi abitualmente frequentati e la residenza.

“In data 27 ottobre 2023 è giunta al Mimit una lettera minatoria con due proiettili in cui si faceva esplicito riferimento alla possibilità di colpire mia moglie”, ha dichiarato Urso nella missiva. Il contenuto della lettera era legato alle attività istituzionali del ministro, in particolare alle procedure di golden power, che sono coperte da riservatezza. “La lettera chiedeva un cambio di atteggiamento in riferimento alle mie attività istituzionali. La minaccia non riguardava solo me, ma anche mia moglie”, ha aggiunto.

La gravità della situazione ha portato il ministro a denunciare immediatamente l’accaduto al Reparto operativo del comando provinciale dei carabinieri di Roma, permettendo così all’autorità giudiziaria di avviare le indagini necessarie. Tuttavia, fino a questo momento, il ministro aveva preferito non rendere pubblica la vicenda per motivi di riservatezza e sicurezza.

L’episodio all’aeroporto di Fiumicino ha però riacceso l’attenzione su questa delicata questione. Dopo che la moglie e il figlio del ministro hanno usufruito di un accesso prioritario al check-in grazie alla scorta, le critiche non si sono fatte attendere. Tra i primi a commentare l’accaduto è stato l’attore Luca Zingaretti, che ha espresso il suo disappunto sui social media.

Rispondendo alle polemiche, Urso ha sottolineato che le decisioni relative alla sicurezza vengono prese esclusivamente dalla scorta, che agisce in maniera autonoma. “È compito della scorta valutare le condizioni di sicurezza in totale autonomia”, ha spiegato il ministro nella sua lettera. Secondo quanto riferito, la scorta avrebbe considerato necessario evitare situazioni potenzialmente rischiose per la moglie e il figlio del ministro, anche attraverso l’accesso prioritario al check-in.

Il ministro ha inoltre ribadito che le minacce ricevute nel 2023 erano ritenute credibili e contenevano elementi inquietanti: “Gli autori sostenevano di conoscere luoghi di residenza e abitualmente frequentati dalla mia famiglia”. Questa situazione, unita alla presenza di un figlio piccolo, avrebbe spinto il ministro a mantenere un profilo basso sulla vicenda fino a ora.

Nonostante le spiegazioni fornite, l’episodio continua a suscitare discussioni nell’opinione pubblica. Alcuni ritengono che l’intervento della scorta sia stato giustificato dalle circostanze, mentre altri criticano l’uso di privilegi percepiti come eccessivi. La vicenda solleva interrogativi più ampi sul bilanciamento tra esigenze di sicurezza personale e percezione pubblica del comportamento dei rappresentanti istituzionali.

Nel frattempo, le indagini sulle minacce subite dalla famiglia Urso proseguono sotto la supervisione delle autorità competenti. Il ministro ha concluso la sua lettera ribadendo che ogni decisione presa è stata orientata esclusivamente alla tutela della sicurezza della sua famiglia e che continuerà a collaborare con gli organi preposti per fare piena luce sull’accaduto.



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