Negli ultimi giorni, il tema dell’autotune ha riacceso polemiche nel mondo della musica, nonostante sia uno strumento ampiamente utilizzato da anni. Già nel 1999, Cher aveva sorpreso il pubblico con il suo brano “Do you believe in life after love?”, completamente autotunato. Oggi, il Festival di Sanremo si conferma come un palcoscenico di discussioni sull’uso di questa tecnologia, che, sebbene possa aiutare a correggere l’intonazione, viene anche impiegata in modo creativo, come dimostrano artisti del calibro di Charlie XCX e il fenomeno dell’hyperpop. Tuttavia, il concetto di belcanto continua a essere visto come fondamentale per la qualità di una canzone.
Le recenti dichiarazioni del musicista Elio, in merito al vincitore del festival Olly, hanno sollevato un vespaio di polemiche. Elio ha affermato: “La mia umiliazione massima è stata ascoltare la canzone vincitrice di Sanremo cantata con l’autotune”. A queste critiche si è unito anche Valerio Scanu, vincitore di Sanremo nel 2010 con il brano “Per tutte le volte che”, il quale ha rilasciato commenti incisivi sull’uso dell’autotune durante un’intervista nel programma Maschio Selvaggio su Rai Radio 2, condotto da Nunzia De Girolamo e Gianluca Semprini.
Durante l’intervista, Scanu ha affrontato la questione dell’intonazione e dell’uso dell’autotune, concentrandosi in particolare su Tony Effe, il rapper romano che ha partecipato al festival con il brano “Damme ‘na mano”. Scanu ha esposto le sue opinioni, affermando: “Rappresentare San Marino con un brano che dice ‘Tutta l’Italia’? La stessa cosa vale per chi va a Sanremo e non sa cantare: in tanti. Secondo me il più emblematico – ma lo sa anche lui, non stiamo scoprendo la musica – è Tony Effe”.
Quando De Girolamo ha chiesto a Scanu se considerasse Tony Effe incapace di cantare, lui ha risposto: “No, non per me, Tony Effe non è intonato per niente, io dico che non sa cantare ma credo che lo sappia anche lui. ‘Damme na’ mano’, neanche la forza di uno strumento come l’autotune è riuscito a intonarla. Ma questo lo dico con il massimo della simpatia”. Tuttavia, il tono di Scanu sembra suggerire che la simpatia vacilli quando si tratta di autotune.
La polemica sull’autotune non è una novità, ma ha assunto nuove dimensioni con l’evoluzione della musica pop e trap. Molti artisti contemporanei utilizzano l’autotune non solo per correggere le note, ma anche come un elemento stilistico distintivo. Ciò ha portato a una divisione tra puristi del belcanto e sostenitori dell’innovazione musicale. La critica di Scanu si inserisce in questo dibattito, evidenziando le tensioni tra la tradizione e la modernità.
La questione dell’intonazione è centrale in questo dibattito. Tony Effe, pur avendo una base di fan e un certo seguito, ha attirato critiche per le sue performance, in particolare in un contesto prestigioso come Sanremo. La sua partecipazione al festival ha sollevato interrogativi su cosa significhi realmente “cantare” e su quali standard debbano essere rispettati in un evento così significativo per la musica italiana.
Inoltre, la polemica sull’autotune riflette anche una più ampia discussione sulla qualità e sull’autenticità nella musica contemporanea. Mentre alcuni artisti abbracciano l’innovazione tecnologica, altri sostengono che la capacità di cantare bene non dovrebbe essere compromessa dall’uso di strumenti digitali. Questo dibattito è destinato a continuare, specialmente in un’epoca in cui la musica è sempre più influenzata dalla tecnologia.
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