Un attacco aereo condotto dalle forze israeliane ha colpito un centro sanitario a Deir Al Balah, nella Striscia di Gaza, provocando la morte di almeno 15 persone, tra cui donne e bambini. L’incidente è avvenuto mentre le vittime stavano in fila per ricevere latte in polvere per i loro figli. Fonti mediche locali hanno confermato che tra i deceduti ci sono almeno 8 bambini, il più giovane dei quali aveva solo due anni. Questa tragica notizia è stata riportata da personale medico e funzionari locali il 10 luglio.
Il ministero della Salute di Gaza ha comunicato che il raid ha colpito un centro che fornisce latte in polvere per neonati, evidenziando l’ulteriore aggravamento della situazione umanitaria nella regione. Video diffusi sui social media mostrano scene strazianti di bambini feriti e insanguinati sul pavimento della clinica. In risposta all’attacco, l’esercito israeliano ha dichiarato di aver preso di mira un militante di Hamas coinvolto negli attacchi del 7 ottobre. “Le IDF si rammaricano per qualsiasi danno arrecato a persone non coinvolte e operano per ridurre al minimo i danni”, ha dichiarato un portavoce dell’esercito a CNN.
Le testimonianze di chi era presente al momento dell’attacco descrivono un’atmosfera di panico e confusione. Un testimone ha raccontato: “Improvvisamente, abbiamo sentito il rumore di un drone che si avvicinava, e poi è avvenuta l’esplosione. La terra ha tremato sotto i nostri piedi e tutto intorno a noi si è trasformato in sangue e urla assordanti”. Secondo le fonti locali, le vittime dell’ultimo attacco si aggiungono a un bilancio già tragico, con almeno 82 morti e 247 feriti registrati nella giornata precedente.
La situazione sanitaria nella Striscia di Gaza è ulteriormente compromessa da un aumento drammatico della mortalità infantile. Un’indagine condotta da Medici Senza Frontiere ha rivelato che il tasso di mortalità tra i bambini sotto i cinque anni è aumentato di dieci volte rispetto ai dati precedenti all’inizio del conflitto. “Ci sono morti legate alla malnutrizione, alla disidratazione e a malattie infettive che si diffondono in contesti di sovraffollamento, scarsa igiene e mancanza di acqua potabile”, ha spiegato Silvia Mancini, epidemiologa e responsabile affari umanitari di MSF. “Anche in popolazioni sane, mesi di deprivazione possono portare a un rapido peggioramento della salute generale, soprattutto tra i bambini e gli anziani”.
Nel contesto di queste tragiche notizie, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha recentemente concluso una visita a Washington. Il suo ufficio ha comunicato che “tutti gli obiettivi che si era prefissato di raggiungere durante la visita sono stati raggiunti”. La visita di Netanyahu è avvenuta in un periodo di tensioni crescenti legate al programma nucleare iraniano, in cui gli Stati Uniti hanno mostrato un interesse attivo.
L’episodio di Deir Al Balah si inserisce in una serie di attacchi e rappresaglie che continuano a colpire la Striscia di Gaza, aggravando ulteriormente la crisi umanitaria nella regione. La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per la crescente violenza e per gli effetti devastanti che il conflitto ha avuto sulla popolazione civile, in particolare sui bambini. Le organizzazioni umanitarie stanno lanciando appelli per un intervento urgente e per la protezione dei civili in un contesto di violenza persistente.
Di fronte a questa situazione tragica, le reazioni globali sono state di condanna e preoccupazione. Le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali hanno chiesto un’indagine approfondita sull’attacco e hanno esortato entrambe le parti a rispettare il diritto internazionale e a proteggere i civili. La comunità umanitaria continua a sottolineare l’urgenza di fornire assistenza e supporto ai bisognosi, mentre la popolazione di Gaza affronta condizioni sempre più difficili.
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