Il rock britannico è in lutto per la morte di Paul Mario Day, il primo cantante dei leggendari Iron Maiden, avvenuta all’età di 69 anni. La notizia della sua scomparsa è stata confermata da ex colleghi e musicisti, come riportato da Billboard, che hanno condiviso con lui palchi e studi di registrazione durante gli anni d’oro della New Wave of British Heavy Metal.
Nato in Inghilterra, Day fu scelto nel 1975 da Steve Harris, fondatore e bassista degli Iron Maiden, per unirsi alla band nei suoi primi passi. Tuttavia, la sua permanenza nel gruppo fu breve; dopo circa dieci mesi, fu sostituito a causa di una percepita mancanza di “energia e carisma” durante le esibizioni dal vivo. In un’intervista, Day aveva riflettuto su quel periodo, affermando: “Quando cantavo negli Iron Maiden, eravamo solo una band da pub. Nessuno voleva ascoltarci. Eravamo tutti degli sconosciuti che cercavano di fare buona musica e conquistarci un pubblico”.
Nonostante non abbia mai registrato brani ufficiali con la band, Day ha avuto un ruolo cruciale nel formare il nucleo iniziale di quella che sarebbe diventata una delle formazioni metal più influenti di sempre. Ha successivamente dichiarato di aver co-scritto il brano “Strange World”, presente nel debut album della band pubblicato nel 1980, sebbene non abbia mai ricevuto il riconoscimento formale per il suo contributo. “Fa ancora male pensare che la prima canzone che ho composto sia finita su un album di grande successo e nessuno sappia che è anche merito mio”, ha commentato Day. Tuttavia, nel 2019 ha affermato di aver superato la questione e di non nutrire più rancore.
Dopo la sua esperienza con gli Iron Maiden, Day ha continuato la sua carriera musicale con altre band, tra cui i More e i Wildfire, che hanno contribuito a definire il suono del metal britannico negli anni ’70 e ’80. Nel 1985, entrò a far parte di una nuova incarnazione degli Sweet, un gruppo simbolo del glam rock inglese, guidato dal chitarrista Andy Scott e dal batterista Mick Tucker. Durante gli anni ’80, Day si trasferì in Australia, dove continuò a suonare e a produrre musica fino alla fine della sua carriera.
La sua influenza nel panorama musicale è stata significativa, nonostante la sua breve permanenza negli Iron Maiden. Day ha lasciato un segno indelebile nella storia del rock, essendo stato parte di una band che ha rivoluzionato il genere metal e ha ispirato generazioni di musicisti. La sua voce e il suo contributo, sebbene non sempre riconosciuti ufficialmente, sono stati fondamentali per la formazione del suono distintivo degli Iron Maiden.
La notizia della sua morte ha suscitato reazioni di cordoglio in tutto il mondo musicale, con tributi da parte di fan e colleghi che hanno ricordato il suo talento e il suo impatto sulla musica rock. I social media si sono riempiti di messaggi di affetto e gratitudine per il suo operato, sottolineando come Paul Mario Day abbia contribuito a plasmare il panorama musicale del suo tempo.
La scomparsa di Day segna la fine di un’era per molti appassionati di rock e metal, che riconoscono il suo ruolo nella storia degli Iron Maiden e del movimento musicale più ampio a cui ha partecipato. Con la sua morte, il mondo della musica perde una figura iconica, ma il suo lascito continuerà a vivere attraverso le canzoni e le storie che ha contribuito a creare.
La comunità musicale ricorderà Paul Mario Day non solo come il primo cantante degli Iron Maiden, ma anche come un artista che ha dedicato la sua vita alla musica, influenzando il genere metal e lasciando un segno indelebile nel cuore dei fan di tutto il mondo.
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