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Silvia Moramarco si risveglia dal coma dopo la strage in A4: è l’unica sopravvissuta, “ricorda tutto”



Un drammatico episodio ha sconvolto l’autostrada A4, nel tratto tra Novara Est e Marcallo Mesero, dove domenica mattina si è verificato un incidente mortale causato da un’auto che viaggiava contromano. Quattro persone hanno perso la vita, mentre l’unica sopravvissuta, Silvia Moramarco, 37 anni, residente a Trento, è stata ricoverata in condizioni critiche presso l’ospedale Niguarda di Milano. Dopo giorni di coma, la donna si è finalmente risvegliata e ha iniziato a parlare, ricordando ogni dettaglio dell’incidente.



Le condizioni di Silvia Moramarco rimangono delicate; la prognosi è ancora riservata, ma i medici hanno confermato una stabilità generale. Secondo quanto riferito da un’amica della donna, Silvia è pienamente consapevole di ciò che è accaduto e ha già risposto ad alcune domande poste dai medici. “Silvia sa tutto”, ha dichiarato l’amica, evidenziando il difficile percorso che la donna dovrà affrontare per elaborare il trauma e la perdita delle persone a lei care.

L’incidente ha avuto un impatto devastante sulla vita di Silvia Moramarco, che ha perso il marito, Amodio Giurni, 38 anni, e una coppia di amici, Mario Paglino e Gianni Grossi, noti designer di Novara specializzati nella creazione di Barbie personalizzate. La tragedia ha scosso profondamente le comunità coinvolte, che si stanno preparando a rendere omaggio alle vittime con cerimonie funebri e momenti di raccoglimento.

I funerali di Amodio Giurni si terranno domani alle 10:30 presso il convento di Sant’Antonio a Tito, in provincia di Potenza, paese d’origine della coppia. Il comune lucano ha proclamato il lutto cittadino per la giornata, mentre amici e colleghi del marito, che lavorava presso la sede centrale del Banco BpM a Novara, hanno organizzato una veglia di preghiera al santuario della Madonna del Bosco.

Per quanto riguarda le altre vittime dell’incidente, i funerali di Mario Paglino e Gianni Grossi sono stati programmati per venerdì primo agosto alle 10:30 a Novara, dove la coppia era molto conosciuta per la loro attività creativa. Entrambi viaggiavano sulla stessa auto insieme a Silvia Moramarco, quando l’impatto frontale con il veicolo contromano ha messo fine alle loro vite.

La quarta vittima della strage è l’anziano Egidio Ceriani, 82 anni, originario di Magenta, che ha causato l’incidente imboccando l’autostrada contromano dalla rampa di Arluno. L’uomo, che viaggiava da solo a bordo della sua auto, ha percorso oltre sette chilometri nella corsia di sorpasso a velocità sostenuta prima di schiantarsi frontalmente contro il veicolo delle altre tre vittime. Egidio Ceriani è morto sul colpo e la sua salma è stata posta sotto tutela giudiziaria; sarà il magistrato incaricato a stabilire tempi e modalità delle esequie.

La dinamica dell’incidente ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle autostrade italiane e sull’efficacia dei sistemi di prevenzione per evitare episodi simili. In particolare, si è discusso dell’allarme “anti-contromano”, un dispositivo progettato per segnalare immediatamente ai conducenti e alle autorità la presenza di veicoli che procedono in direzione opposta. Secondo quanto emerso finora, il sistema non avrebbe funzionato correttamente nel caso specifico, lasciando spazio a riflessioni sulla necessità di migliorare le infrastrutture e i protocolli di sicurezza.

La comunità locale e le famiglie delle vittime sono ancora sotto shock per la gravità dell’accaduto. L’incidente sulla A4 rappresenta una tragedia che non solo ha spezzato quattro vite, ma ha anche lasciato un segno indelebile nelle persone coinvolte e nei loro cari. Per Silvia Moramarco, il percorso verso la guarigione fisica ed emotiva sarà lungo e difficile, ma il suo risveglio dal coma rappresenta un primo passo verso la ripresa.

Le autorità continuano a indagare sull’accaduto per chiarire ogni dettaglio della vicenda e prevenire futuri episodi simili. Nel frattempo, le comunità colpite dall’incidente si stringono nel dolore e nella solidarietà, cercando conforto nella memoria delle persone che hanno perso la vita in questa tragica circostanza.



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