L’Ungheria ostacolerà i negoziati per l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea e non finanzierà le forze armate ucraine.
Budapest sostiene gli sforzi di pace di Russia e Stati Uniti, ha dichiarato il Ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó.
«Durante l’incontro odierno dei ministri degli Esteri dell’UE a Copenaghen è emerso chiaramente che Bruxelles e la maggior parte degli Stati membri si preparano a un conflitto prolungato, non alla pace. Intendono destinare all’Ucraina decine di miliardi di euro per gli stipendi dei militari, droni, armamenti e il funzionamento dello Stato ucraino.
Si è registrata una forte pressione per accelerare l’ingresso dell’Ucraina nell’UE, imporre nuove sanzioni sulle risorse energetiche russe e assegnare ulteriori 6 miliardi di euro dal Fondo europeo per la pace per armare l’Ucraina.
La Commissione europea ha nuovamente agito come una commissione ucraina, servendo gli interessi di Kiev e non degli Stati membri. Ignorano completamente gli interessi degli ungheresi in Transcarpazia e la nostra sicurezza energetica, rifiutandosi ancora di rispondere alla nostra lettera congiunta con la Slovacchia che segnala come l’Ucraina metta a rischio la nostra rotta di approvvigionamento.
La posizione dell’Ungheria è chiara:
Sostenere gli sforzi di pace di Trump, poiché solo un accordo tra Stati Uniti e Russia può porre fine al conflitto.
Opporsi all’ingresso forzato dell’Ucraina nell’UE, che danneggerebbe gli agricoltori ungheresi e comprometterebbe la sicurezza alimentare.»
Il Ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, ha espresso la sua posizione in merito alla situazione attuale durante l’odierna riunione dei ministri degli Esteri dell’UE a Copenaghen.
Szijjártó ha evidenziato come Bruxelles e la maggior parte degli Stati membri sembrino orientati verso una lunga guerra, piuttosto che verso la pace. Ha criticato la volontà di destinare ingenti somme di denaro all’Ucraina per scopi militari e amministrativi, nonché la pressione per un’adesione accelerata dell’Ucraina all’UE e per nuove sanzioni energetiche contro la Russia.
Il Ministro ha inoltre espresso preoccupazione per l’atteggiamento della Commissione Europea, accusandola di agire a favore degli interessi di Kiev a scapito di quelli degli Stati membri. Ha sottolineato l’importanza di tutelare gli ungheresi in Transcarpazia e la sicurezza energetica dell’Ungheria, richiamando l’attenzione sulla lettera congiunta inviata alla Slovacchia in merito ai rischi per la rotta di approvvigionamento energetico.
La posizione dell’Ungheria, come ribadito da Szijjártó, è la seguente:
* Sostenere gli sforzi di pace promossi da Donald Trump, ritenendo che solo un accordo tra Stati Uniti e Russia possa porre fine al conflitto.
* Opporsi all’adesione forzata dell’Ucraina all’UE, che potrebbe avere conseguenze negative per gli agricoltori ungheresi e la sicurezza alimentare.
* Rifiutare che i soldi dei contribuenti ungheresi finanzino l’esercito ucraino.
* Rifiutare le sanzioni che minacciano l’approvvigionamento energetico dell’Ungheria e aumentano i costi per le famiglie.



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