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Viola Valentino contro Elodie: “Io non mi sono mai spogliata né venduta”



Negli ultimi giorni Viola Valentino ha reagito con fermezza ai confronti ricorrenti che vedono in Elodie una versione moderna della celebre interprete di “Comprami”. Intervistata da Nuovo, la cantante ha chiarito la sua visione, insistendo su una distinzione netta tra il suo approccio e quello della popstar contemporanea .



Viola Valentino inizia con una premessa incisiva: “I miei scatti osè erano da educanda”, introducendo il tema con precisione. Pur riconoscendosi come una figura simbolo dell’eros musicale italiano, sottolinea subito: “Essere considerata la regina dell’eros musicale mi fa piacere perché penso che sia un riconoscimento alla mia personalità umana e artistica. Voglio precisare però, di non essere mai stata volgare” . Nel chiarire il significato di “Comprami”, precisa: “chiedo al mio uomo di ‘comprarmi’ con l’amore e la tenerezza, non certo con il denaro” .

Quando le viene chiesto se vede in Elodie un’erede simbolica, come icona della libertà femminile, la risposta è categorica: “No, non ho mai ascoltato una sua canzone. Mi sembra di non avere niente in comune con lei…” . La differenza, secondo la cantante, risiede nel fatto che lei “non mi sono mai spogliata sul palco, trasmettendo sensazioni forti al pubblico solo con lo sguardo e la gestualità, in una condivisione visione di emozioni” .

Da qui scaturisce una nuova stoccata: “Senza ricorrere allo spogliarello, anche per una questione di stile. Non mi sono mai venduta, in nessun senso. E tanto meno per smerciare qualche disco in più” . Un’affermazione che distingue il percorso di Viola Valentino da quello percepito nelle performance di Elodie.

Lo scontro è complesso anche dal punto di vista artistico e simbolico: la prima ha raggiunto la fama negli anni Ottanta con Comprami, vendendo oltre mezzo milione di copie e consolidando un’immagine sexy ma raffinata, costruita sul sussurro vocale e un’immagine elegante e mai volgare . Elodie, invece, ha conquistato il successo dalla metà degli anni Duemila, esperta di esibizioni che includono momenti performativi più espliciti sul palco, a giudizio di Valentino, privi di alcun legame strettamente musicale o simbolico.

Questa presa di posizione alimenta un dibattito sui canoni estetici femminili nello spettacolo, mettendo in rilievo come stili personali e percorsi diversi definiscano due generazioni differenti. Viola Valentino difende con forza la propria integrità artistica ed etica, respingendo l’accostamento a una collega che ritiene distante dalla sua visione della musica e della femminilità.

Pur in toni concisi e decisi, emerge un quadro preciso: Viola Valentino rifiuta di essere considerata la controparte moderna di Elodie, insiste sul fatto di aver mantenuto sempre una coerenza stilistica ed etica e ritiene che l’affermazione di una personalità artistica non passi attraverso la provocazione esplicita, ma piuttosto attraverso eleganza, sguardo e gestualità.

Il confronto tra le due artiste, dunque, continuerà probabilmente a stimolare riflessioni sul ruolo delle donne nella musica italiana, sul confine tra erotismo e provocazione, e sulla percezione del corpo femminile come strumento artistico.



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