In una sorprendente intervista esclusiva a Chi l’ha visto?, Salvatore Parolisi, l’ex caporale maggiore attualmente in permesso premio dal carcere di Bollate, ha parlato per la prima volta dopo la sua condanna a 20 anni di carcere per l’omicidio di sua moglie Melania Rea. La tragica vicenda di cronaca nera ha avuto inizio il 18 aprile 2011, quando la 29enne scompare sul Colle San Marco di Ascoli Piceno, dove era andata insieme al marito e alla loro figlia Vittoria di 18 mesi. Il cadavere di Melania viene scoperto due giorni dopo in un bosco di Ripe di Civitella, in provincia di Teramo, e suo marito Salvatore Parolisi viene condannato per l’omicidio.
Nell’intervista a Chi l’ha visto?, andata in onda il 5 luglio su Rai 3, Salvatore Parolisi ha dichiarato di essere innocente e ha parlato del suo rapporto con la moglie. Ha ammesso di aver tradito Melania, ma ha negato di averla uccisa, affermando che la storia con la collega Ludovica era solo una scappatella. Ha anche espresso il suo desiderio di uscire dal carcere, ma ha lamentato il fatto che molte persone scappino quando sentono il suo nome e cognome.
Le parole di Salvatore Parolisi nell’intervista hanno scatenato la reazione indignata di Michele Rea, fratello di Melania. Ha commentato le parole dell’ex cognato dicendo che gli fanno vergognare di essere un uomo e ha sottolineato che le prove per condannarlo sono emerse in tre gradi di giudizio. Anche molti telespettatori hanno espresso la loro indignazione per le parole di Parolisi, definendolo un pagliaccio e criticando il suo atteggiamento nei confronti delle donne.
La polemica generata da questa intervista ha suscitato reazioni negative sui social media, con molti utenti che hanno condannato il comportamento di Parolisi e sottolineato la mancanza di rieducazione da parte sua. La vicenda ha messo in luce il persistere di una visione patriarcale che ha portato a un tragico epilogo per Melania e ha suscitato interrogativi sull’efficacia del sistema giuridico nel garantire giustizia in casi simili.
Note: L’articolo è stato riformulato per renderlo più neutrale e privo di toni sensazionalistici, rispettando al contempo le richieste di formattazione e stile richieste.






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