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Chi ha ucciso Katy Skerl? Quattro decenni senza risposte



Sono trascorsi quarant’anni dal tragico destino di Catherine “Katy” Skerl, la giovane studentessa di 17 anni trovata strangolata a Grottaferrata (Roma) il 22 gennaio 1984. Tuttavia, il colpevole di questo efferato delitto continua a sfuggire all’identificazione.



L’inizio di un Tragedia

La vicenda di Katy ha inizio in un appartamento di Largo Cartesio a Roma, durante una festa di compleanno il 21 gennaio 1984. Avvolta dalla musica e dalla presenza di molte persone, Katy avrebbe dovuto recarsi il giorno successivo sul monte Terminillo con l’amica Angela. Portando con sé un borsone per la notte, Katy esce dall’appartamento alle 18:30, scomparendo misteriosamente.

Angela, arrivata in ritardo alla fermata Lucio Sestio alle 18:45, non trova Catherine. In preoccupazione, chiama a casa Skerl, dove il fratello Alexander risponde, all’oscuro della situazione. La risposta è vaga: “È andata a una festa”. Dove si trova Catherine?

Il Macabro Ritrovamento

La risposta arriva il 22 gennaio 1984 alle 9:30, quando il contadino Angelo Urbanelli scopre il corpo di Katy a Grottaferrata. L’assassino l’ha strangolata con un filo di ferro arrugginito e la cinghia del suo borsone, esercitando una pressione così intensa da frantumare la cassa toracica della giovane.

Le Piste degli Investigatori

Le indagini, protratte per decenni, non hanno condotto a una conclusione definitiva. Alcune piste hanno portato gli investigatori a considerare Maurizio Giugliano, noto come “il lupo dell’Agro Romano”, ma non emergono prove tangibili che lo collegano all’omicidio di Katy Skerl.

Attivista politica iscritta alla FGCI, Katy potrebbe essere stata vittima di una lotta tra opposte fazioni politiche, comunisti e fascisti, ancora palpabile negli anni ’80. Un messaggio minatorio sotto casa di Katy, proferito da fascisti, solleva sospetti sul coinvolgimento del gruppo “Il Panico”, noto per le sue attività neofasciste e propenso alla violenza.

Quarant’anni dopo, il mistero dell’omicidio di Katy Skerl persiste, e il suo nome rimane legato a una delle pagine più oscure e irrisolte della cronaca italiana.



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