L’avvocato Massimo Lovati, che insieme alla collega Angela Taccia rappresenta Andrea Sempio, attualmente indagato per concorso in omicidio nell’ambito della riapertura delle indagini sul delitto di Garlasco, ha rilasciato una lunga intervista al programma televisivo “Le Iene”. Durante l’intervista, il legale ha espresso la sua convinzione sull’innocenza di Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima Chiara Poggi, condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione. Inoltre, ha avanzato un’ipotesi secondo cui la giovane sarebbe stata uccisa perché aveva scoperto un giro di pedofilia.
“La giustizia purtroppo è la giustizia degli uomini. Io sono convinto che Stasi sia innocente. Si è trattato di un errore giudiziario”, ha dichiarato Lovati nel corso dell’intervista. Secondo il legale, la condanna definitiva di Stasi sarebbe frutto di un cambiamento inspiegabile nella valutazione delle prove: “Viene assolto in primo grado, viene assolto in appello. Poi lì si sposta l’ago della bilancia, non so come e perché, e oggi siamo qui ancora a parlare dell’ingiustizia di questa sentenza”.
Il caso del delitto di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007, è tornato al centro dell’attenzione mediatica dopo che nuove indagini hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. Tra gli elementi oggetto di approfondimento figura la presenza di tracce di DNA sulle unghie della ragazza, ritenute compatibili con il profilo genetico di Sempio. Questo dettaglio è stato confermato anche dalla Procura.
Nel corso dell’intervista, Lovati ha espresso dubbi sulla solidità delle nuove evidenze: “Per me questa nuova inchiesta è solo fumo negli occhi. Gli elementi indiziari di allora sono ancora quelli di oggi e in più ci sono delle consulenze tecniche di parte che sostengono che ciò che non si poteva leggere prima, grazie ai progressi tecnologici, oggi si può leggere”.
Il prossimo 17 giugno è previsto l’incidente probatorio, durante il quale saranno eseguiti ulteriori esami per verificare la compatibilità del DNA trovato sulle unghie della vittima con quello di Sempio. Alla domanda su cosa accadrebbe se i nuovi accertamenti confermassero questa compatibilità, l’avvocato ha risposto: “Questo è uno scenario a cui non voglio pensare. Secondo me, non sono compatibili”.
Il DNA di Sempio è stato prelevato coattivamente dopo che l’uomo si era inizialmente rifiutato di sottoporsi al test. A tal proposito, Lovati ha spiegato: “Ho consigliato io di non dare il consenso perché non mi fido dei miei contraddittori, quindi voglio che ci sia sempre la garanzia di un giudice terzo”. Il legale ha anche espresso scetticismo nei confronti delle consulenze fornite dalla Procura: “La Procura può fare quello che posso fare io; le loro consulenze valgono quanto valgono le mie”.
La famiglia di Chiara Poggi, dal canto suo, ha reagito con sdegno alle dichiarazioni e alle ipotesi avanzate dall’avvocato. In una nota ufficiale, i parenti della vittima hanno chiesto che si ponga fine a ricostruzioni fantasiose e infondate: “Basta ricostruzioni da romanzo”.
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