Un drammatico episodio di femminicidio-suicidio ha sconvolto la città di Pisa, dove la 45enne Samantha Del Gratta è stata uccisa dal compagno, Alessandro Gazzoli, 50 anni, che si è poi tolto la vita. L’autopsia ha confermato che la donna è stata colpita da tre proiettili alla testa e nella parte superiore del corpo, mentre si trovava in movimento, un dettaglio che suggerisce un tentativo di fuga dalla furia del compagno.
L’episodio si è consumato nella casa condivisa dalla coppia, dove gli inquirenti hanno rinvenuto un quinto proiettile nella camera da letto. Non è ancora chiaro se si tratti di un colpo mancato diretto alla donna oppure se il bossolo fosse semplicemente appoggiato su un mobile. Dopo aver compiuto il gesto, Gazzoli ha chiamato il 112, confessando l’omicidio e annunciando la sua intenzione di suicidarsi. Durante la telefonata, l’uomo ha specificato di non voler far assistere i figli alla scena e ha indicato agli operatori che le chiavi erano lasciate sulla porta di casa.
Gli agenti, giunti sul posto, hanno trovato i corpi senza vita nella camera da letto. Le indagini sono ancora in corso per chiarire i dettagli delle ultime ore prima della tragedia e per comprendere le motivazioni che hanno portato Gazzoli a compiere un gesto così estremo. Tuttavia, emergono particolari inquietanti legati alla relazione tra i due.
Secondo quanto dichiarato dalla madre di Samantha Del Gratta, il compagno era ossessivamente geloso e mostrava comportamenti paranoici. La donna avrebbe deciso di lasciarlo per il bene dei loro figli, un ragazzo di 20 anni e uno di 17. In un recente sfogo con la madre, Samantha aveva raccontato: “Ha le visioni, controlla se qualcuno entra in casa. È geloso, ossessivo, sospetta di tutto. Sono stanca, non ce la faccio più, ora basta.”
Questa testimonianza getta luce su una relazione che sembrava ormai giunta al limite della sopportazione. La madre ha confermato che la figlia era esasperata e determinata a chiudere definitivamente con Gazzoli, dopo anni di tensioni e comportamenti opprimenti.
Il caso di Samantha Del Gratta rappresenta purtroppo un ulteriore esempio di femminicidio legato a dinamiche di controllo e gelosia patologica. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire il contesto in cui si è verificata la tragedia e le dinamiche precise dell’accaduto. La comunità locale è sotto shock per quanto avvenuto e per le implicazioni devastanti per i due figli della coppia.
Questo episodio evidenzia ancora una volta l’urgenza di affrontare il tema della violenza domestica e delle relazioni tossiche. L’attenzione degli inquirenti è ora concentrata sull’analisi delle prove raccolte nella casa e sulle testimonianze delle persone vicine alla coppia, per cercare di comprendere pienamente le circostanze che hanno portato a questa tragedia.
Il femminicidio-suicidio avvenuto a Pisa lascia una profonda cicatrice nella comunità locale e richiama l’importanza di offrire supporto alle vittime di violenza domestica prima che situazioni simili possano degenerare in tragedie irreparabili.
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