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Cinzia Dal Pino, 65 anni, accusata di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà per aver investito con il Suv e ucciso un uomo a Viareggio nel 2024



La vicenda di Cinzia Dal Pino, una donna di 65 anni residente a Viareggio, è al centro di un processo per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. L’accusa riguarda l’investimento mortale di Nourdine Mezgoui, un uomo di 52 anni che, secondo quanto emerso, aveva poco prima sottratto la borsa alla donna. L’episodio risale al settembre 2024 e ha suscitato un forte dibattito pubblico, anche a causa della diffusione online di alcuni filmati che documentano l’accaduto.



Il processo avrà inizio il prossimo 24 settembre presso la Corte d’Assise di Lucca. Durante l’udienza preliminare, tenutasi mercoledì scorso, Cinzia Dal Pino era presente in aula insieme ai suoi familiari più stretti, ma ha scelto di non rilasciare dichiarazioni. Attualmente, la donna si trova agli arresti domiciliari con l’obbligo del braccialetto elettronico.

Secondo le indagini condotte dalla procura, coordinate dalla pm Sara Polino, l’imputata avrebbe agito con particolare crudeltà. Le immagini delle telecamere di sorveglianza mostrano infatti che, dopo aver investito Nourdine Mezgoui, la donna sarebbe tornata più volte sul corpo dell’uomo con il suo Suv. Successivamente, avrebbe recuperato la borsa e si sarebbe allontanata senza prestare soccorso. Il 52enne è deceduto poco dopo a causa delle gravi ferite riportate.

Il legale di Cinzia Dal Pino aveva richiesto una riclassificazione del reato, proponendo l’ipotesi di eccesso colposo di legittima difesa o omicidio preterintenzionale, ma il giudice ha respinto tali richieste. Inoltre, data la gravità delle accuse, non sarà possibile per l’imputata optare per il rito abbreviato. Questo scenario rende concreto il rischio di una condanna all’ergastolo per la donna.

Le parti civili, rappresentate dagli avvocati Enrico Carboni e Gianmarco Romanini, sostengono pienamente la tesi dell’accusa. I due legali assistono i fratelli della vittima, che hanno deciso di costituirsi parte civile nel procedimento. La loro posizione si basa anche sulle prove video che hanno avuto un forte impatto mediatico, diventando virali sui social e alimentando un acceso dibattito pubblico.

Nel corso delle indagini, Cinzia Dal Pino ha dichiarato di non aver mai avuto l’intenzione di uccidere il 52enne. Secondo quanto riferito dalla donna, il suo unico obiettivo era quello di recuperare la borsa rubata, contenente le chiavi di casa. Tuttavia, le immagini acquisite dagli inquirenti sembrano raccontare una dinamica diversa e più drammatica.

L’episodio ha sollevato molte discussioni sull’uso della forza in situazioni di pericolo personale e sull’equilibrio tra legittima difesa e reazione sproporzionata. Mentre il processo si avvicina, rimane alta l’attenzione pubblica su un caso che ha scosso profondamente la comunità locale e oltre.

In attesa dell’inizio del dibattimento, resta da vedere quale sarà l’esito giudiziario per Cinzia Dal Pino e come verranno valutate le circostanze dell’accaduto. La vicenda rappresenta un caso complesso che intreccia aspetti legali, morali e sociali, destinato a far discutere ancora a lungo.



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