Nel corso della presentazione dei palinsesti Mediaset a Cologno Monzese, Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato del gruppo, ha dichiarato chiaramente che lo ius scholae non rappresenta una priorità immediata. Pur definendolo personalmente «profondamente» condivisibile, ha richiamato a una valutazione sul fattore tempo, evidenziando come vi siano «quattro o cinque temi più urgenti da affrontare» nel contesto italiano.
“Se un ragazzo ha fatto un percorso scolastico qui, è italiano più di me”, ha osservato Berlusconi, ribadendo l’importanza del principio. Tuttavia ha aggiunto che non si tratta di una questione ideologica ma di una decisione legata alle tempistiche. “Parlo anche da padre: mi sembra una questione di buonsenso. Mi sorprende che sia ancora divisiva. Ma bisogna scegliere con attenzione cosa viene prima”, ha concluso.
La sua posizione ha incontrato immediato favore da parte della Lega, con il ministro e vicepremier Matteo Salvini che ha affermato: “Partita chiusa, tema archiviato, se ne occuperà semmai la sinistra fra trent’anni se vincerà”. Salvini ha ribadito il netto dissenso nei confronti dell’accelerazione sul riconoscimento della cittadinanza e ha sottolineato come non sia una priorità percepita dagli italiani.
Il confronto tra le forze di centrodestra sul tema resta aperto, con Antonio Tajani in prima linea tra i sostenitori insieme al centrosinistra. Ma grazie alla mediazione diplomatica di Pier Silvio la coalizione evita tensioni interne.
Nel resto dell’incontro con la stampa, Pier Silvio ha ripercorso anche altri aspetti personali e professionali. Ha raccontato il recente dimagrimento, attribuito alla riduzione dell’attività fisica e dell’appetito: “Dopo che sono caduto ho dovuto smettere di allenarmi e ho iniziato a mangiare meno. Ma anche il professor Zangrillo mi ha detto che così sono dimagrito troppo”. Ha poi parlato del suo grande affetto per l’azienda e la relazione quotidiana con il pubblico: “Mi piace quando mi fermano, mi abbracciano, mi salutano… cosa posso fare io per loro?”.
Ha esaltato l’operato della premier Giorgia Meloni, sottolineando la concretezza dell’attuale governo: “Al di là di destra e sinistra, penso che oggi il nostro governo sia uno dei migliori d’Europa… non è questione di destra o di sinistra, ma di concretezza e consapevolezza”. Ha apprezzato l’equilibrio tra propaganda e interesse nazionale e ha ipotizzato un possibile ruolo futuro di Meloni in ambito internazionale, menzionando anche l’eventuale dialogo con l’ex presidente Donald Trump.
Chiaro il giudizio anche su Tajani e su altri esponenti di Forza Italia: “Se non ci fosse Antonio Tajani bisognerebbe inventarlo”, ha affermato, rilevando però l’esigenza di nuovi leader con una visione ampia e aperta. Pur senza fare nomi, ha dichiarato: “Ce li avrei, ma non li dico. Ribadisco che servono nuovi leader…”.
Smentita inoltre l’ipotesi secondo cui Tajani sarebbe stato spinto da Marina Berlusconi: “È falso che abbia seguito le indicazioni di Marina”, ha dichiarato, aggiungendo che lui stesso è più “contro” che “a favore” sulla priorità dello ius scholae, anche se resta favorevole ai diritti universali.
Rispetto al suo futuro politico, Pier Silvio ha definito attualmente improbabile un suo ingresso in politica attiva: non vive a Milano, e la carica di sindaco non gli interessa. Tuttavia non ha escluso la possibilità di una candidatura nazionale futura: “Guardando al futuro non escludo che a un certo punto possa dire: perché no, una sfida completamente nuova?”, pur precisando che oggi “non è un progetto”.
Durante il briefing, ha confidato che la sua vera passione resta il rapporto diretto con le persone, consolidando l’idea che la politica includa anche questo aspetto umano, anche se riconosce che “è compromesso”.



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