Un drammatico episodio si è verificato in Trentino nella giornata di mercoledì 16 luglio, quando il base jumper australiano James Lee Nowland, di 42 anni, ha perso la vita dopo un lancio dalla cima del Sass Pordoi, una delle vette più famose delle Dolomiti situata in Val di Fassa. L’uomo, che si trovava in Italia con un gruppo di connazionali per praticare questa disciplina estrema, è precipitato al suolo dopo un problema tecnico che ha impedito l’apertura della vela del paracadute.
L’allarme è stato dato intorno alle 13 dagli amici di Nowland, che attendevano il suo arrivo nella zona di Lupo Bianco, dove era previsto l’atterraggio. Non vedendolo arrivare e temendo il peggio, hanno contattato immediatamente i soccorsi. La centrale unica di emergenza ha mobilitato un elicottero e inviato sul posto un soccorritore della stazione alta Val di Fassa del Soccorso Alpino speleologico Trentino, che ha raggiunto l’area via terra per supportare le operazioni.
Il corpo di James Lee Nowland è stato individuato dall’elicottero nei pressi di un tornante della statale 48, a circa 1700 metri di quota e 400 metri dal punto previsto per l’atterraggio. L’elicottero ha sbarcato sul luogo un tecnico del soccorso e il personale medico, che ha tentato senza successo di rianimare l’uomo. Poco dopo, è stato dichiarato il decesso.
Secondo le prime ricostruzioni, il base jumper avrebbe incontrato un problema tecnico durante il volo, che gli avrebbe impedito di aprire la vela del paracadute in tempo utile per evitare l’impatto. La caduta si è conclusa sulla strada statale 48, in un punto particolarmente vicino a un tornante. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche i carabinieri e i vigili del fuoco di Canazei, che hanno collaborato per mettere in sicurezza l’area e avviare le indagini necessarie.
Dopo il nulla osta delle autorità giudiziarie, la salma è stata rimossa e trasportata a valle tramite ambulanza. Il gruppo di connazionali che accompagnava James Lee Nowland era visibilmente scosso dall’accaduto, ma al momento non sono emerse ulteriori informazioni sulle dinamiche precise dell’incidente.
Il Sass Pordoi, noto per i suoi panorami mozzafiato e la sua altitudine di oltre 2.900 metri, è una meta ambita da escursionisti e appassionati di sport estremi. Tuttavia, come dimostra questa tragedia, le attività come il base jumping comportano rischi elevati che possono trasformare un’esperienza adrenalinica in un evento fatale.
La comunità locale si è stretta intorno ai soccorritori e agli amici della vittima, esprimendo solidarietà per quanto accaduto. Le Dolomiti, patrimonio dell’UNESCO, continuano ad attirare migliaia di visitatori ogni anno per la loro bellezza naturale e le opportunità sportive che offrono, ma episodi come questo ricordano quanto sia importante la sicurezza in attività così rischiose.
La morte di James Lee Nowland rappresenta una perdita tragica per i suoi cari e per la comunità degli appassionati di base jumping. Le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio dell’incidente e verificare se vi siano stati errori tecnici o umani che possano aver contribuito alla tragedia.



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