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Chiara Petrolini, autorizzata dalla Corte d’Assise: potrà sostenere gli esami universitari nonostante i domiciliari



Nel giorno della decisione, la Corte d’Assise di Parma ha accolto la richiesta della difesa di permettere a Chiara Petrolini, attualmente agli arresti domiciliari nella villetta di Vignale di Traversetolo (Parma), di sostenere l’esame di Criminologia presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, dov’è iscritta al secondo anno di Scienze dell’Educazione  .



L’esame, obbligatorio per il corso di studi che forma professionisti del settore socio‑pedagogico, sarà tenuto dalla professoressa Susanna Pietralunga, delegata del rettore per gli studi negli istituti penitenziari  . La richiesta, presentata dalla difesa, ha ottenuto anche il parere favorevole della Procura, sebbene non vincolante  .

Il processo a Chiara Petrolini, accusata di duplice omicidio premeditato e soppressione dei cadaveri dei suoi due neonati partoriti segretamente e sepolti nel giardino di casa tra il maggio 2023 e l’agosto 2024, è iniziato circa un mese fa davanti alla Corte d’Assise di Parma  .

È stato inoltre fissato per il 15 settembre l’inizio della perizia psichiatrica, disposta dal tribunale su richiesta difensiva: i consulenti dovranno valutare la capacità di intendere e di volere della 22enne all’epoca dei fatti e, eventualmente, la sua pericolosità sociale  . Accusa e difesa hanno presentato consulenze contrastanti: secondo i periti nominati dall’accusa, Petrolini era pienamente capace di intendere e volere; mentre la difesa sostiene che fosse del tutto incapace, evidenziando un “disturbo della personalità con stato dissociativo”  .

L’esame di Criminologia, previsto per gli studenti di Scienze dell’Educazione che puntano a carriere socio‑educative, è considerato una tappa fondamentale nell’iter formativo e dunque il suo svolgimento è stato giudicato necessario anche alla luce del diritto allo studio, principio costituzionale che si confronta con la gravità delle accuse pendenti nei suoi confronti  .

Chiara Petrolini, 22 anni, continuerà pertanto il suo percorso universitario nonostante il regime di arresti domiciliari attivo dal 20 settembre 2024 nella sua abitazione di Vignale di Traversetolo. L’autorizzazione rappresenta un caso raro, in cui l’imputata può sostenere un esame universitario da remoto in una materia direttamente rilevante al contesto penale in cui è coinvolta.

In attesa dello svolgimento della perizia psichiatrica e delle prossime udienze processuali, l’equilibrio tra diritto all’istruzione e tutela del processo resta al centro del dibattito pubblico e giudiziario.



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