Il corpo di Alessandro Venier, 37 anni, è stato rinvenuto smembrato in tre parti all’interno di un barile di calce, situato in un’autorimessa a Gemona del Friuli, in provincia di Udine. Per il tragico omicidio sono state arrestate la madre della vittima, Lorena Venier, e la sua compagna, Marylin Castro Monsalvo. Le due donne, accusate di aver ucciso e mutilato l’uomo, avrebbero contattato il numero di emergenza 112, dando il via alle indagini che hanno portato alla scoperta del cadavere.
Secondo le prime informazioni fornite dagli investigatori, il delitto risalirebbe a qualche giorno prima del ritrovamento, avvenuto il 31 luglio. Nonostante l’arresto delle due sospettate, il movente dell’omicidio rimane ancora oscuro. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la dinamica dei fatti e di comprendere le ragioni che hanno portato a un atto così violento e crudele.
Lorena Venier, madre della vittima, è un’infermiera presso l’ospedale locale e formatrice per operatori socio-sanitari. Ha 62 anni ed è una figura conosciuta nella comunità di Gemona del Friuli. Il figlio, Alessandro Venier, portava il cognome materno poiché non era mai stato riconosciuto dal padre, un uomo di origine straniera. Non sono ancora chiare le relazioni tra madre e figlio, né se ci fossero tensioni o conflitti pregressi.
La compagna della vittima, Marylin Castro Monsalvo, è originaria della Colombia. La coppia aveva una bambina nata lo scorso gennaio, che ora è stata affidata ai servizi sociali. Alessandro Venier sognava di trasferirsi in Colombia con la sua famiglia, ma il suo desiderio non si è mai realizzato. La bambina, che ha pochi mesi di vita, è ora al centro delle attenzioni dei servizi sociali locali, che stanno lavorando per garantirle un futuro sicuro e dignitoso.
Il sindaco di Gemona del Friuli, Roberto Revelant, ha espresso il suo sgomento per l’accaduto: “A mia memoria, non è mai successa una cosa del genere qui. È un fatto gravissimo, straziante. Non conoscevo la vittima: mi hanno riferito che lavorava spesso all’estero. Non avendo mai avuto rapporti con questa famiglia, non so nemmeno che relazioni ci fossero tra madre e figlio. La coppia ha una bambina molto piccola, di pochi mesi che ora ha bisogno di ricostruirsi una vita. Tutta Gemona si stringe attorno a lei. Ce ne stiamo occupando, attraverso i Servizi sociali, con la massima attenzione, per garantirle sicurezza e un futuro dignitoso.”
Le indagini preliminari indicano che l’omicidio sarebbe avvenuto al termine di una lite scoppiata per motivi banali. Non è ancora stato chiarito in quale stanza della casa sia avvenuto il crimine, ma gli investigatori hanno stabilito che il corpo della vittima è stato smembrato e successivamente trasferito nel barile trovato nell’autorimessa.
La comunità di Gemona del Friuli è sotto shock per quanto accaduto. La cittadina friulana, nota per la sua tranquillità, non aveva mai assistito a un episodio di tale violenza. Gli abitanti si sono stretti attorno alla bambina della coppia, esprimendo solidarietà e preoccupazione per il suo futuro.
Gli investigatori stanno analizzando ogni dettaglio emerso finora per ricostruire con precisione la dinamica dell’omicidio e individuare eventuali ulteriori responsabilità. Le due donne arrestate sono state portate in caserma per essere interrogate e al momento rimangono sotto custodia delle autorità.
Mentre le indagini proseguono, emergono nuovi dettagli sulla vita della vittima. Secondo alcune testimonianze, Alessandro Venier lavorava spesso all’estero e aveva pochi legami con la comunità locale. Questo potrebbe aver contribuito a rendere più complessa la comprensione delle relazioni familiari e delle motivazioni dietro l’omicidio.



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