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Matteo Materazzi colpito duramente dalla SLA: “Riesce a muovere solo le mani”, la moglie lancia una raccolta fondi



Il 49enne Matteo Materazzi, noto procuratore sportivo e fratello di Marco Materazzi, ex difensore dell’Inter e campione del mondo nel 2006, sta combattendo contro una forma rara e aggressiva di SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica). La diagnosi, ricevuta nel settembre 2024, ha segnato l’inizio di un calvario che ha rapidamente compromesso la sua qualità di vita. La malattia, che progredisce velocemente, ha già limitato gravemente le sue capacità motorie e respiratorie.



A raccontare la drammatica situazione è Maura Soldati, moglie di Matteo, che ha deciso di lanciare una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe per finanziare una terapia sperimentale negli Stati Uniti. L’obiettivo è raccogliere 1,5 milioni di dollari necessari per accedere a un trattamento personalizzato che potrebbe rappresentare una speranza per il marito e, in futuro, per altre persone con la stessa mutazione genetica.

La malattia si è manifestata inizialmente con sintomi che sembravano legati a problemi alla schiena. “Pensando di avere un problema alla schiena, comincia a zoppicare trascinando un po’ il piede sinistro”, ha spiegato Maura Soldati nella scheda della raccolta fondi. In pochi mesi, però, la situazione è peggiorata drasticamente. Matteo ha perso peso e ha iniziato a camminare con sempre maggiore difficoltà. Dopo una serie di esami specialistici, il 4 settembre 2024 è arrivata la diagnosi di SLA. “In pochi mesi Matteo, per la precisione a fine dicembre, finisce in carrozzina perdendo velocemente l’uso delle gambe. Ad oggi nemmeno le braccia funzionano più, muove solo un pochino le mani”, ha aggiunto la moglie.

La malattia ha continuato a progredire anche sul piano respiratorio, complicando ulteriormente la situazione. Nonostante tutto, Maura Soldati non si arrende e punta sulla possibilità di una terapia innovativa sviluppata negli Stati Uniti. “Questa malattia lascia poche speranze, ma una piccola luce all’orizzonte c’è! Una cura sperimentale made in USA che però ha dei costi molto alti”, ha scritto sul suo profilo Instagram per sensibilizzare il pubblico.

L’iniziativa della raccolta fondi ha già ricevuto numerosi contributi, raggiungendo circa 30 mila euro al momento. Tuttavia, la cifra necessaria per accedere al trattamento è ancora lontana. Sul suo profilo Instagram, Maura Soldati ha condiviso dettagli sulla situazione del marito e ha espresso il desiderio di ottenere il supporto di quante più persone possibile. “Noi ce la stiamo mettendo tutta, ma col vostro aiuto sarà più semplice. Donate se potete tramite il link nella mia bio ‘Una speranza per Matteo'”, ha scritto.

La storia di Matteo Materazzi ha suscitato grande commozione anche per il legame con il mondo dello sport. Figlio di Beppe Materazzi, allenatore che ha guidato squadre storiche come il Bari e la Lazio, Matteo è stato un punto di riferimento nel settore del calcio come procuratore sportivo. Ora, però, la sua battaglia contro la SLA lo vede protagonista di una sfida ben diversa.

La SLA è una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni, causando una progressiva perdita delle funzioni motorie e, in molti casi, anche problemi respiratori. Non esiste al momento una cura definitiva per questa patologia, ma le terapie sperimentali rappresentano un barlume di speranza per i pazienti e le loro famiglie.

La raccolta fondi avviata da Maura Soldati non è solo un tentativo di aiutare Matteo Materazzi, ma anche un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della ricerca scientifica e delle cure innovative. La speranza è che il trattamento personalizzato negli Stati Uniti possa non solo migliorare le condizioni di Matteo, ma anche aprire nuove strade per combattere questa terribile malattia.

Nel frattempo, la famiglia Materazzi continua a ricevere messaggi di solidarietà e sostegno da amici, colleghi e appassionati di sport. Il legame con il calcio e la notorietà del fratello Marco hanno contribuito a dare visibilità alla causa, ma resta fondamentale l’aiuto concreto di chiunque voglia contribuire.

 

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