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I dati Istat di luglio mostrano un calo della disoccupazione al 6%, sotto la media dell’Eurozona. Tuttavia, emergono criticità per donne e lavoratori autonomi



Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Istat, il tasso di disoccupazione in Italia è sceso al 6% nel mese di luglio, posizionandosi al di sotto della media dell’Eurozona, pari al 6,2%. Contestualmente, il tasso di occupazione ha registrato un incremento, salendo al 62,8%, con un totale di 24 milioni e 217 mila occupati. Questo rappresenta un aumento dello 0,1% rispetto a giugno e dello 0,4% rispetto a luglio dello scorso anno, pari a 218mila unità in più.



Un miglioramento significativo si è osservato anche tra i giovani: il tasso di disoccupazione giovanile è diminuito al 18,7%, segnando un calo di 1,4 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 2,8 punti su base annua. Questi dati hanno suscitato entusiasmo nel governo, con la premier Giorgia Meloni che ha espresso soddisfazione sui social: “Secondo l’ultima rilevazione Istat, anche a luglio arrivano segnali positivi dal mondo del lavoro: il tasso di occupazione sale al 62,8% e quello di disoccupazione scende al 6%. Rispetto a luglio 2024 si registrano 218mila occupati in più, con una crescita trainata soprattutto dai contratti a tempo indeterminato. Numeri incoraggianti, che confermano l’efficacia delle misure messe in campo e ci spingono a proseguire con determinazione su questa strada: più opportunità, più lavoro, più crescita per l’Italia”.

La ministra del Lavoro Marina Calderone ha sottolineato il “trend positivo” del mercato del lavoro italiano, evidenziando come gran parte dei nuovi posti siano stati creati attraverso contratti a tempo indeterminato. In particolare, i dipendenti permanenti sono aumentati a quota 6 milioni e 448mila, mentre quelli a termine hanno raggiunto i 2 milioni e 567mila.

Tuttavia, nonostante il quadro generale sembri promettente, alcuni aspetti sollevano preoccupazioni. Il numero di inattivi – persone che non cercano lavoro – è cresciuto di 30mila unità in un solo mese. Inoltre, l’incremento dell’occupazione ha riguardato principalmente la fascia di popolazione over 50, che ha registrato un aumento del 4,2% su base annua.

Le donne risultano particolarmente penalizzate da questo scenario: nel mese di luglio l’occupazione femminile è diminuita dello 0,2%, segnalando una persistente difficoltà nel coinvolgere le donne nel mercato del lavoro italiano. Anche i lavoratori autonomi hanno subito una contrazione significativa: il loro numero è sceso a 5 milioni e 202mila, evidenziando una fragilità per professionisti e imprenditori.

Le opposizioni non hanno mancato di criticare l’interpretazione entusiasta dei dati da parte del governo. Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha espresso il suo dissenso sui social: “Potete stare tranquilli. Oggi Meloni con un post ha rassicurato tutti: sul lavoro e sull’occupazione in Italia va tutto bene. E non fate i gufi ricordando che crescono gli inattivi che non studiano e non cercano più nemmeno lavoro, che crescono i dipendenti precari, che abbiamo oltre 6 milioni di lavoratori dipendenti che guadagnano meno di 1000 euro netti al mese mentre esplode la cassa integrazione e il carrello della spesa è sempre più caro, che si tagliano i sostegni ai lavoratori poveri che sono sempre più numerosi”.



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