​​


Nuove sanzioni alla Russia, Orban minaccia il veto: a pagarle saranno ancora le famiglie europee nelle bollette d’inverno



La Commissione Europea sta considerando l’implementazione di un divieto totale di ingresso nell’Unione Europea per i turisti russi, come parte delle sanzioni in risposta alla guerra in Ucraina. Se questa misura venisse approvata, rappresenterebbe la restrizione di viaggio più severa per i cittadini russi dall’inizio del conflitto e necessiterebbe dell’accordo unanime di tutti i 27 Stati membri dell’UE.



La proposta ha preso piede grazie all’iniziativa di alcuni Paesi, tra cui Polonia, Finlandia e le nazioni baltiche, che hanno da tempo sostenuto l’adozione di controlli più rigorosi sui viaggiatori provenienti dalla Russia. Funzionari citati da TVP World e dall’agenzia di stampa turca Anadolu hanno confermato che tali richieste si sono intensificate in seguito agli eventi recenti.

Tuttavia, i Paesi dell’Unione che beneficiano del turismo russo, come Italia, Spagna, Grecia e Francia, oltre all’Ungheria, che ha rapporti amichevoli con Mosca, potrebbero opporsi a un divieto totale. Questo scenario potrebbe generare tensioni all’interno della stessa Unione, poiché le diverse posizioni degli Stati membri potrebbero ostacolare l’adozione di misure comuni.

Il 19° pacchetto di sanzioni, inizialmente previsto per essere presentato mercoledì, è stato rinviato. Questo pacchetto si baserà su misure già esistenti che riguardano le banche russe, le esportazioni di energia e gli individui legati al governo di Mosca. In un contesto di crescente pressione, alcuni Stati membri, come la Repubblica Ceca e la Lettonia, stanno anche chiedendo di limitare i viaggi diplomatici russi all’interno della zona Schengen, a causa di preoccupazioni per la sicurezza legate all’espulsione di agenti russi operanti sotto copertura diplomatica.

In un contesto più ampio, il pacchetto di sanzioni è stato oggetto di dibattito. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha annunciato piani per colpire settori chiave come gas, petrolio e criptovalute russe, ma alcune voci critiche sostengono che queste misure possano avere conseguenze negative per l’Europa stessa. Infatti, anticipare di un anno il divieto di importazione del gas naturale liquefatto (GNL) dalla Russia potrebbe costringere l’Europa a dipendere maggiormente dal gas liquefatto americano, più costoso e logisticamente complesso.

Le critiche si concentrano sul fatto che l’Europa sta intraprendendo una guerra economica che potrebbe danneggiare più se stessa che la Russia. La decisione di limitare le forniture russe di energia potrebbe portare a un aumento dei costi per le industrie europee e a un aggravamento della crisi energetica, con ripercussioni sui cittadini.

Paesi come Slovacchia e Ungheria si oppongono fermamente a misure che potrebbero danneggiare le loro economie. I governi di questi Stati avvertono che un taglio netto alle forniture di gas e petrolio russi potrebbe mettere in pericolo le loro industrie. Denisa Sakova, un rappresentante slovacco, ha dichiarato: “Rischiamo di danneggiare gravemente la nostra economia”. Anche l’Ungheria ha fatto sapere che utilizzerà il veto se le misure proposte dovessero andare contro i propri interessi nazionali.

In questo contesto, il presidente americano Donald Trump ha chiarito che imporrà nuove sanzioni a Mosca solo se i Paesi della NATO smetteranno di acquistare petrolio russo. Questa posizione è stata interpretata come un diktat piuttosto che un invito alla cooperazione, alimentando ulteriormente le tensioni tra gli Stati membri dell’UE.

La Commissione Europea, invece di mantenere una propria autonomia strategica, sembra seguire le indicazioni di Washington. La decisione di anticipare al 2027 il divieto di importazione di GNL russo è stata segnalata come una conseguenza diretta di discussioni tra Trump e von der Leyen. Questo approccio ha portato a una situazione in cui l’Europa si trova a dover affrontare una maggiore dipendenza da fornitori americani, con conseguenze potenzialmente devastanti per la sua competitività.



Add comment