Oggi, la commissione di garanzia sugli scioperi ha emesso un provvedimento in cui dichiara illegittimo lo sciopero generale previsto per domani, 3 ottobre, proclamato dalla Cgil e dai sindacati di base. La decisione è stata presa a meno di 24 ore dall’inizio dell’astensione dal lavoro, motivata dalla protesta contro gli abbordaggi da parte di Israele delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, in missione verso Gaza. Secondo quanto stabilito dalla legge 146/90, il blocco non rispetta l’obbligo legale di preavviso, che richiede un annuncio almeno 10 giorni prima dell’azione di sciopero.
La legge citata dal Garante, che non si applica al settore privato, mira a bilanciare i diritti dei cittadini garantiti dalla Costituzione. Tuttavia, i sindacati hanno richiamato alcune deroghe previste dalla stessa legge. In particolare, l’articolo 2, comma 7, consente lo sciopero senza preavviso “in difesa dell’ordine costituzionale” o in caso di “protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”. I sindacati sostengono che la situazione attuale, con il governo che non ha preso misure adeguate per proteggere gli italiani bloccati da Israele in acque internazionali, giustifichi tale deroga.
Tuttavia, nel provvedimento adottato, il Garante ha definito “inconferente” il richiamo dei sindacati all’articolo 2, comma 7, affermando che le condizioni per l’applicazione di tali deroghe non sono soddisfatte. L’autorità di garanzia ha quindi inviato un avviso immediato alle organizzazioni sindacali, sottolineando che il mancato rispetto delle disposizioni comporterebbe l’apertura di un procedimento di valutazione sul loro comportamento.
La maggioranza politica ha espresso contrarietà all’iniziativa dei sindacati, sostenendo che essa creerebbe disagi alla popolazione senza apportare benefici ai palestinesi. La premier Giorgia Meloni, durante un vertice della Comunità politica europea, ha dichiarato: “Il popolo italiano affronterà nei prossimi giorni, temo, diversi disagi per una questione che mi pare c’entri poco con la vicenda palestinese e c’entri molto con le questioni italiane”. Ha anche criticato la scelta di indire uno sciopero generale di venerdì, affermando che “il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme”.
Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha definito le ore attuali come “delicate”, affermando che non esiste il “diritto al caos con uno sciopero a sorpresa” per motivi politici. Ha etichettato i manifestanti che avevano bloccato la pista dell’aeroporto di Caselle a Torino come “teppisti”. Salvini ha anche anticipato l’intenzione di precettare i dipendenti dei trasporti pubblici, considerati un servizio pubblico essenziale.
“Da Ministro dei Trasporti farò tutto il possibile per garantire che domani l’Italia non scenda nel caos”, ha affermato Salvini. Ha avvertito che chiunque manifesti o scioperi e commetta atti di violenza ne pagherà penalmente le conseguenze. Ha inoltre rilanciato la proposta di far sì che chi organizza un corteo o una manifestazione lasci una cauzione dal proprio conto corrente personale o associativo, sottolineando che in caso di danni, a pagare devono essere i responsabili e non i cittadini.
Le opposizioni, tra cui Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, hanno difeso il diritto allo sciopero. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha affermato: “Giù le mani dal diritto di sciopero e dai diritti dei lavoratori”. Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha dichiarato: “Domani faccio sciopero dalla Calabria, è una giornata di sciopero a cui idealmente aderiamo. Sabato sarò qui a Roma per la manifestazione nazionale”. Anche il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha contestato la legittimità della precettazione dello sciopero, affermando che “noi stiamo rispettando la legge”.



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