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Ucraina, treno con delegazione italiana in viaggio ‘d’affari’ colpito da un attacco di droni



Nella notte, un gruppo di 110 attivisti italiani a bordo di un treno proveniente da Kiev si è trovato in una situazione di pericolo a causa di un massiccio attacco russo che ha colpito Leopoli. Gli attivisti, che stavano tornando dalla decima missione del Mean – Movimento europeo di azione non violenta, si stavano dirigendo verso il confine polacco quando il convoglio è stato sfiorato da bombardamenti russi. Dopo circa tre ore di viaggio, nell’area di Zhytomyr, sono iniziati i bombardamenti, seguiti da forti esplosioni e colpi d’artiglieria udibili dal treno mentre si avvicinava a Leopoli.



Il treno, che trasportava attivisti di diverse associazioni, tra cui Azione Cattolica, Anci, MoVI, Masci, Agesci, Base Italia, Fondazione Gariwo, Piccoli Comuni del Welcome, Reti della Carità e Progetto Sud, ha continuato il suo percorso verso il confine polacco nonostante la situazione critica. Una giornalista del Servizio Informazione Religiosa (Sir) era presente a bordo e ha riportato gli eventi in tempo reale.

A Kharkiv, il Mean ha organizzato numerosi incontri con la società civile ucraina, concentrandosi su progetti che rispondano alle necessità reali della popolazione locale, che continua a resistere nonostante la vicinanza al confine russo. Durante la missione, il nunzio apostolico ha partecipato a una preghiera al cimitero dei caduti, insieme ai vescovi cattolici e greco-cattolici e a rappresentanti ortodossi, per onorare le vittime della guerra e per difendere Kharkiv. “L’Ucraina – ha affermato Marco Bentivogli, portavoce del Mean – difende il mondo da 13.200 giorni. Saremo al loro fianco fino a quando sarà necessario”.

In una nota, Paolo Della Rocca, attivista del Movimento di Volontariato Italiano, ha descritto l’atmosfera di paura e tensione durante l’attacco. “Abbiamo capito subito che si trattava di droni. Il treno si è fermato per sicurezza e ci siamo preparati a evacuare il convoglio”, ha dichiarato. Della Rocca ha rassicurato che lui e gli altri volontari sono stati in grado di mettersi in salvo e hanno raggiunto il confine polacco senza ulteriori incidenti.

Il raid russo ha avuto conseguenze tragiche a Leopoli, dove quattro persone sono morte a causa di un attacco combinato di droni e missili da crociera. Il Servizio di emergenza regionale di Leopoli ha confermato che diverse altre persone sono rimaste ferite e che numerosi edifici, tra cui residenze, sono stati danneggiati. Il sindaco di Leopoli, Andrii Sadovyi, ha riferito che diversi quartieri della città sono stati privati di elettricità e che il trasporto pubblico è stato sospeso. “Parte di Leopoli è senza elettricità”, ha affermato il sindaco, avvertendo i residenti di rimanere al sicuro e di tenere le finestre chiuse a causa di possibili emissioni pericolose.

Le forze russe hanno lanciato un attacco massiccio su Leopoli e la sua regione, utilizzando vari tipi di armamenti. Le prime esplosioni sono state segnalate intorno alle 4:30, seguite da un attacco con droni Shahed e successivamente da missili da crociera Kalibr lanciati dal Mar Nero. Ulteriori esplosioni hanno scosso la città, culminando in attacchi con missili aerobalistici Kinzhal lanciati da caccia MiG-31.

L’azione coordinata delle forze russe ha messo in evidenza la vulnerabilità della regione occidentale dell’Ucraina, che era stata in gran parte risparmiata da attacchi diretti nelle fasi precedenti del conflitto. La presenza degli attivisti italiani, che si trovavano in missione umanitaria, ha amplificato l’attenzione internazionale sulla situazione in Ucraina e ha sottolineato la determinazione della società civile a rimanere attiva e solidale nonostante le avversità.

La missione del Mean e il coraggio degli attivisti italiani mettono in luce l’importanza della solidarietà internazionale e dell’impegno per la pace in un contesto di conflitto. La loro esperienza, segnata da momenti di paura e tensione, rappresenta un esempio di resistenza e determinazione in un periodo di crisi umanitaria.



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