Il ministero degli Esteri di Israele ha pubblicato una dichiarazione su X, contestando le affermazioni riguardanti presunti maltrattamenti subiti da Greta Thunberg e altri attivisti della flottiglia Hamas-Sumud. Secondo il ministero, “le affermazioni riguardanti i maltrattamenti di Greta Thunberg e di altri detenuti della flottiglia Hamas-Sumud sono sfacciate menzogne. Tutti i diritti legali dei detenuti sono pienamente tutelati”.
La reazione ufficiale di Israele arriva in risposta a notizie diffuse da diversi media, tra cui il Guardian, che hanno riportato le denunce di condizioni di detenzione inadeguate per Thunberg. Un funzionario del ministero degli Esteri svedese, che ha visitato l’attivista in carcere, ha descritto le sue condizioni come preoccupanti, citando casi di disidratazione, insufficiente disponibilità di cibo e acqua, e segni di eruzioni cutanee sospettate di essere causate da cimici dei letti. Inoltre, si è parlato di trattamenti severi, con lunghi periodi trascorsi su superfici dure, e di un’altra detenuta che avrebbe riferito di aver visto Thunberg costretta a reggere bandiere per scattare foto.
Attivisti turchi e italiani rilasciati, come il giornalista Ersin Celik e Lorenzo D’Agostino, hanno riportato esperienze di umiliazione, descrivendo situazioni in cui Thunberg sarebbe stata bendata, trascinata, picchiata e costretta a baciarsi o a essere avvolta nella bandiera israeliana come se fosse un trofeo. Tuttavia, il ministero degli Esteri israeliano ha rigettato queste affermazioni, affermando che si tratta di falsità.
In un ulteriore comunicato, il ministero ha aggiunto che “è interessante notare che Greta stessa e altri detenuti si sono rifiutati di accelerare la loro espulsione e hanno insistito per prolungare la loro permanenza in custodia”. Inoltre, è stato sottolineato che Thunberg non ha presentato alcun reclamo alle autorità israeliane riguardo a queste accuse, definendole “ridicole e infondate”, in quanto “non si sono mai verificate”.
Dalla parte degli attivisti, la Global Sumud Flotilla ha comunicato che continuano a ricevere aggiornamenti dai legali dell’associazione Adalah, che fornisce assistenza legale agli attivisti. Hanno dichiarato che i legali non hanno ancora potuto incontrare tutti i partecipanti alla flottiglia, ma prevedono di farlo nei prossimi giorni. Questo suggerisce che ci sono ancora molte incertezze riguardo alla situazione legale degli attivisti detenuti.
La questione dei diritti degli attivisti e delle condizioni di detenzione è diventata un tema di discussione internazionale, attirando l’attenzione di vari gruppi per i diritti umani e attivisti in tutto il mondo. Le accuse di maltrattamenti e le risposte ufficiali di Israele pongono interrogativi sulla trasparenza e sulla responsabilità in merito al trattamento dei detenuti.
Le affermazioni di maltrattamenti nei confronti di Thunberg e degli altri attivisti hanno sollevato anche interrogativi sulla libertà di espressione e sui diritti umani in contesti di conflitto. La tensione tra le autorità israeliane e i gruppi di attivisti continua a crescere, con il rischio che la situazione possa ulteriormente deteriorarsi.



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