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Dopo la Boldrini, anche Schlein contro Meloni: sale la tensione politica tra governo e opposizione



Nessun passo indietro da parte del Partito Democratico sul caso delle parole di Maurizio Landini nei confronti di Giorgia Meloni. Dopo Laura Boldrini, anche la segretaria Elly Schlein prende le distanze da chi, come l’europarlamentare dem Pina Picierno, ha chiesto al leader della Cgil di scusarsi per aver definito la premier una “cortigiana” durante un’intervista a DiMartedì su La7.



“Landini ha chiarito che non intendeva offendere la premier in quei termini,” ha dichiarato Schlein intervenendo a Live su Sky TG24. “Meloni dovrebbe smetterla di fare ogni giorno la vittima e concentrarsi sulle vere vittime di violenza. Le suggerisco di governare e trovare soluzioni per il Paese, piuttosto che continuare a porre se stessa al centro del dibattito.”

Una posizione che ha sollevato nuove polemiche da parte del centrodestra. “Schlein conferma l’ipocrisia della sinistra: per loro è accettabile che un uomo di sinistra rivolga insulti sessisti a una donna di destra,” ha attaccato Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. “Per fortuna a rappresentare l’emancipazione femminile c’è una premier come Giorgia Meloni, e non una leader che giustifica le peggiori forme di maschilismo.”

Anche le consigliere regionali piemontesi di FdI erano intervenute in precedenza, parlando di “uscite scomposte e volgarmente sessiste” da parte di Landini, espressione — a loro dire — di “nervosismo, astio politico e mancanza di argomenti”. Hanno poi chiesto a Schlein e alle colleghe di centrosinistra di prendere le distanze, avvertendo che, in caso contrario, ogni richiamo al femminismo da parte loro “rischia di apparire come mera retorica”.



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