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“Mi candido con Giorgia Meloni”: sorpresa alle Regionali, in corsa anche l’ex ministro Sangiuliano



Dopo un anno di transizione, durante il quale Gennaro Sangiuliano è tornato in Rai come corrispondente da Parigi e ha pubblicato due libri, la sua candidatura al Consiglio regionale della Campania ha riacceso i dibattiti. La proposta ha immediatamente sollevato polemiche, in particolare tra i suoi colleghi all’interno dell’azienda. Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, ha prontamente reagito, affermando che “l’azienda non è un taxi”.



Sangiuliano ha chiarito la sua posizione, dichiarando: “Ho fatto tutti gli atti amministrativi con la Rai. Ho chiesto il permesso elettorale, quello che prescrive la legge italiana, previsto per tutti, dipendenti pubblici e privati. Se sarò eletto, andrò in aspettativa: ma avendo 63 anni, la mia eventuale elezione sconfinerebbe nella pensione”. Questa affermazione sottolinea la sua intenzione di rispettare le normative vigenti.

In un’intervista, Claudio Bozza di corriere.it ha chiesto a Sangiuliano se fosse pronto a candidarsi. “Ho accettato l’invito che mi è venuto dai vertici di Fratelli d’Italia: guiderò la lista al Consiglio regionale della Campania”, ha risposto Sangiuliano. La decisione di candidarsi non è stata presa alla leggera; ha spiegato che l’idea ha iniziato a prendere forma la scorsa primavera, dopo conversazioni con amici e colleghi come Giovanni Donzelli, Ignazio La Russa e Arianna Meloni, oltre a discussioni con il candidato governatore del centrodestra, Edmondo Cirielli, che Sangiuliano stima molto.

Molti osservatori avevano ipotizzato che la carriera politica di Sangiuliano fosse giunta al termine dopo le sue dimissioni da ministro. Tuttavia, lui stesso ha negato di cercare una forma di riscatto: “C’è da riprendere un discorso, parlare della qualità della vita di tutti. Non c’è né rivalsa né riscatto. I fatti mi hanno dato ragione: ci sono già verità giudiziarie emerse”.

Riguardo alla sua transizione da ministro a corrispondente Rai e ora candidato, Sangiuliano ha affermato: “Voglio fare il consigliere della Campania, al servizio dei miei concittadini”. Ha anche delineato alcune delle sue priorità, menzionando il recupero dell’Albergo dei poveri di Napoli, un progetto già avviato durante il suo mandato ministeriale. “È abbandonato da anni, ma esiste un progetto finanziato dal ministero con 300 milioni, concordato con il sindaco Gaetano Manfredi, che conosco dai tempi dell’università. Ci stimiamo molto”, ha spiegato.

Sangiuliano è consapevole delle critiche che potrebbe affrontare dalla sua opposizione e dall’Usigrai per la sua candidatura. Tuttavia, ha ribadito: “Mi sono già difeso citando l’articolo 51 della Costituzione: la partecipazione alla vita politica è un diritto democratico. In Rai ci sono stati molti colleghi che hanno fatto politica: Badaloni, Marrazzo, Giulietti, Ravaglioli, genero di Andreotti… Tutte persone di valore. Forse perché sono di destra non dovrei avere questo diritto? Ma non voglio fare polemica: ci sono le leggi, e si applicano”.

Sangiuliano ha anche affrontato il suo rapporto con la premier Giorgia Meloni. “Nessuna freddezza. La premier è talmente impegnata: non abbiamo un rapporto quotidiano, ma ora che ho deciso mi ha detto: ‘In bocca al lupo, fai le cose per bene’”. Ha aggiunto di divertirsi a inviarle articoli sui media francesi che parlano di lei, notando che “Melonì” sta ricevendo una notevole attenzione anche all’estero.

Riguardo al supporto ricevuto durante l’anno passato, ha citato vari politici, tra cui Giuseppe Conte e Andrea Orlando, definendoli avversari politici che hanno compreso la sua situazione personale. Anche Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri sono stati menzionati tra coloro che hanno dimostrato solidarietà.

Sangiuliano ha infine espresso la sua opinione sul potere che aveva da ministro, affermando: “Assolutamente no. Mi sono curato e ho curato me stesso scrivendo due libri: l’ampliamento della biografia di Trump e poi quella su Erdogan”. Ha anche rivelato di aver legato con Jean-Luc Mélenchon a Parigi, sottolineando che non distingue più tra destra e sinistra, ma tra chi ha “sentimenti umani” e chi non li ha.



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