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“Stia zitto, non mi parli così”: Di Pietro difende la riforma e zittisce Telese in diretta



A “In Onda”, il dibattito politico si infiamma sulla riforma della giustizia, con Antonio Di Pietro e Luca Telese come protagonisti.



L’ex magistrato di Mani Pulite ha dichiarato la propria intenzione di votare “sì” al referendum costituzionale sulla riforma della Giustizia, approvata dal governo Meloni, che prevede anche la separazione delle carriere dei magistrati.

“È fondamentale distinguere tra la riforma della magistratura e quella della giustizia”, afferma Di Pietro.  Questa affermazione suscita immediatamente la reazione del giornalista di La7: “Non può eludere la questione; non può avere la botte piena e la moglie ubriaca”.

“Non mi permetta di essere trattato in questo modo”, risponde l’ex magistrato, visibilmente irritato. “Beh, non può essere d’accordo con chi esprime opinioni divergenti dalle sue”, insiste Telese, alludendo al sostegno di Di Pietro a una riforma promossa dal centrodestra. (VIDEO)

La replica di Di Pietro non si fa attendere: “Non mi interessa la posizione personale di Arianna Meloni; ciò che mi preme è che i cittadini, al momento del voto, siano pienamente consapevoli delle implicazioni di una scelta positiva o negativa. Tale questione non è correlata alla riforma della giustizia.”

Prosegue con una critica: “Dobbiamo avere il coraggio, l’umiltà e la responsabilità di riconoscere che i magistrati devono esercitare un’autocritica. È ragionevole presumere che tutti i magistrati abbiano sempre adempiuto ai propri doveri in questi anni? Non è forse vero che il ruolo del magistrato, che dovrebbe essere quello di individuare i responsabili di reati, si è spesso trasformato nel ruolo di verificare se qualcuno abbia commesso un reato? In tal modo, molte persone innocenti, pur venendo successivamente prosciolte o assolte, subiscono danni irreparabili dal punto di vista reputazionale.  Affermo ciò in virtù della mia esperienza professionale.”

L’ex magistrato sostiene che questa non rappresenti una riforma della giustizia.  In ogni caso, la riforma costituzionale della giustizia è stata approvata dal Senato con 112 voti favorevoli, 59 contrari e 9 astenuti.



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