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Louvre, la beffa clamorosa dei cervelli del furto: i gioielli svaniti, a pagare sono solo quattro Maranza usati come pedine



Niakate Abdoulaye, conosciuto nel suo quartiere della banlieue nord di Parigi come Doudou Cross Bitume, è stato identificato come uno degli esecutori materiali del furto avvenuto al Louvre. Questo 39enne ha guadagnato notorietà grazie ai suoi video di acrobazie in motocross, pubblicati su piattaforme come YouTube, Dailymotion e più recentemente TikTok. Nei suoi filmati, Doudou si esibisce in spettacolari performance nel suo quartiere di Landy, nel dipartimento della Seine Saint Denis, e in luoghi iconici della capitale francese, come gli Champs-Élysées e la place du Trocadéro.



Negli ultimi tempi, Doudou ha cambiato il suo approccio, concentrandosi su video in palestra e consigli per i giovani motociclisti del suo quartiere. Tuttavia, il suo nuovo status di celebrità è legato a un evento ben più grave: il furto dei gioielli della corona di Francia, avvenuto il 19 ottobre. Il bottino, che ammonta a 88 milioni di euro, non è ancora stato recuperato dalle autorità. Durante la custodia cautelare, Abdoulaye ha parzialmente ammesso i fatti, affermando di aver agito insieme al suo complice, Ayed Ghelamallah, di 34 anni, di nazionalità algerina, anch’esso arrestato. Abdoulaye ha dichiarato di aver eseguito ordini di persone di cui non era in grado di rivelare l’identità.

Le indagini hanno portato all’arresto di Abdoulaye e Ghelamallah il 25 ottobre, con il primo catturato a Aubervilliers e il secondo all’aeroporto di Roissy-Charles De Gaulle, mentre stava per imbarcarsi su un volo per Algeri. I profili dei due uomini non corrispondono a quelli di criminali esperti, nonostante siano riusciti a realizzare un furto che ha avuto eco a livello internazionale. Durante gli interrogatori, entrambi hanno affermato di non aver compreso di essere entrati nel Louvre, credendo che fosse solo la piramide all’ingresso e immaginando che non ci fossero visitatori poiché era domenica e i musei erano chiusi.

Con un passato criminale che conta quindici precedenti penali, Doudou Cross Bitume è già noto alle forze dell’ordine di Parigi. Il suo reato più significativo, prima del furto al Louvre, risale al 31 maggio 2014, quando partecipò a una rapina in una gioielleria di Barbès, utilizzando falsi fucili d’assalto e fuggendo su uno scooter Yamaha T-Max, lo stesso modello utilizzato dopo il colpo al museo.

Doudou è cresciuto in una famiglia numerosa, essendo figlio di un uomo che ha avuto 23 figli da tre mogli, mentre la madre vive ancora nella regione parigina. Tra un furto e l’altro, il ladro del Louvre ha anche lavorato come tassista abusivo.

Nuove informazioni sul furto hanno rivelato che uno dei sospettati, identificato come Abdoulaye N., ha lavorato in passato come guardia di sicurezza al Centro Pompidou. Arrestato nella sua abitazione a Aubervilliers sei giorni dopo il furto, è accusato di furto organizzato e associazione a delinquere. Il tribunale di Bobigny, situato a nord di Parigi, ha rinviato il processo a suo carico in un altro caso di danneggiamento di proprietà pubblica, affermando che le condizioni per un’udienza serena non potevano essere garantite a causa dell’attenzione mediatica e dei recenti eventi.

L’avvocato di Abdoulaye, Maxime Cavaillé, ha dichiarato che la difesa sarà «estremamente vigile» riguardo al rispetto della presunzione di innocenza e si impegnerà a tutelare i diritti e la privacy del suo cliente, nonostante la straordinarietà del caso legato al Louvre. Attualmente, quattro sospettati sono in custodia cautelare in relazione al furto.

La banda ha utilizzato un camion rubato, dotato di una scala estensibile e un montacarichi, per raggiungere la finestra del primo piano della galleria Apollo del museo. Due membri del gruppo hanno infranto una finestra non protetta e due vetrine, prima di scendere con l’ascensore e fuggire a bordo delle motociclette guidate dagli altri due complici. Questo colpo audace ha messo in evidenza non solo l’abilità dei ladri, ma anche la vulnerabilità di uno dei musei più famosi al mondo.



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