Una ventenne di Ancona è stata vittima di un brutale attacco avvenuto all’esterno di un locale a Cupra Marittima. L’incidente si è verificato all’alba, quando la giovane stava accompagnando un amico a comprare delle sigarette. Mentre si trovava al distributore, è stata aggredita alle spalle da una donna di origine cubana, ex fidanzata del suo amico. Il racconto della vittima rivela la violenza inaspettata e la brutalità dell’aggressione.
La giovane, identificata con le iniziali D. V., ha descritto l’episodio come un attacco improvviso e violento. “Mi ha preso per i capelli, da dietro, senza darmi nemmeno la possibilità di difendermi. Poi ha iniziato a picchiarmi, calci, pugni. Avevo la faccia piena di sangue, sembrava un film horror”, ha dichiarato. A seguito dell’aggressione, D. V. ha subito un trauma cranico, una frattura alla mano sinistra, un dente rotto e diverse contusioni. La prognosi dell’ospedale di Torrette è stata di 30 giorni, e la giovane dovrà tornare per ricevere ulteriori cure.
Il pestaggio è avvenuto intorno alle 5:30 del mattino. D. V. ha spiegato che, dopo aver incontrato un vecchio amico dominicano, ha accettato di accompagnarlo a prendere le sigarette, poiché anche lei ne aveva bisogno. Mentre stava pagando, l’ex fidanzata dell’amico è apparsa e, senza alcun preavviso, l’ha aggredita. “Era convinta che io ci stessi provando con il suo ex”, ha aggiunto la vittima, evidenziando la gelosia che ha scatenato l’attacco.
L’aggressione è stata particolarmente violenta, con la donna cubana che ha continuato a colpirla anche quando era già a terra. “Non mi ha dato nemmeno il tempo di spiegare, era pazza di gelosia. E se non fosse stato per lui, che è intervenuto e l’ha fermata, non so come sarebbe andata a finire”, ha raccontato D. V., riferendosi all’amico che è intervenuto per fermare l’assalto.
Dopo l’aggressione, la giovane è riuscita a rialzarsi e a fuggire, contattando un’amica che l’ha portata a casa. Una volta a Ancona, è stata accolta dalla madre, che ha immediatamente sporto denuncia presso la polizia ferroviaria. “Una doppia denuncia”, ha specificato la madre, poiché la ragazza che ha aggredito sua figlia l’ha contattata successivamente.
La madre ha rivelato che la cubana ha cercato di comunicare con lei tramite Instagram, ammettendo di aver agito in quel modo. “Mi ha fatto una chiamata da Instagram in cui ha ammesso tutto. Anzi, ha aggiunto: ‘Ho fatto quello che doveva fare qualsiasi donna’, dando della prostituta a mia figlia”, ha raccontato, sottolineando la gravità della situazione. La madre ha registrato la telefonata e l’ha consegnata agli agenti di polizia.
In aggiunta, il ragazzo che ha assistito all’aggressione ha contattato la madre di D. V., chiedendo di risolvere la questione in modo bonario. “Figuriamoci: quella ragazza, che ha pure un figlio piccolo, ha mandato all’ospedale mia figlia, e io dovrei non denunciarla? Ora chiedo solo giustizia”, ha affermato con fermezza la madre, evidenziando la determinazione a perseguire la giustizia per quanto accaduto.
L’episodio ha suscitato indignazione nella comunità locale, mettendo in luce non solo la violenza che può scaturire da dinamiche personali complesse, ma anche l’importanza di affrontare tali comportamenti con serietà. La denuncia sporta dalla madre di D. V. rappresenta un passo cruciale per garantire che simili atti di violenza non vengano tollerati e che le vittime ricevano il supporto necessario.



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