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Iva Zanicchi contro Maranza a Del Debbio: un confronto senza filtri e con nomi reali



Durante la sua partecipazione al programma “Dritto e Rovescio” su Rete 4, la signora Iva Zanicchi ha espresso la sua preoccupazione riguardo al fenomeno dei “maranza”, ovvero gruppi di giovani delinquenti, spesso di origine immigrata, che perpetrano furti di lusso non per necessità economica, ma per il mero scopo di intimidire. Il dibattito con il conduttore, Paolo Del Debbio, si è rivelato particolarmente acceso.



La signora Zanicchi ha criticato aspramente i giovani che cercano di giustificare tali comportamenti, affermando: “Si dovrebbe aspirare a un lavoro onesto e, se possibile, a potersi permettere tali beni. Altrimenti, è preferibile rinunciarvi piuttosto che ricorrere alla delinquenza. È vero che apparteniamo a generazioni diverse, e non auguro a nessuno le difficoltà che ho vissuto io. Da giovane, per diversi anni prima di intraprendere la carriera musicale, desideravo ardentemente un paio di jeans. Mia madre, tuttavia, mi spiegava che non era possibile a causa di altre priorità economiche. Nonostante ciò, non ho mai pensato di sottrarre beni altrui, ad esempio rubando dal mercato domenicale. Questi individui non dovrebbero avere la possibilità di esprimere pubblicamente tali giustificazioni, come ad esempio la pretesa di poter rubare un cellulare a qualcuno solo perché ne possiede uno di valore.”

L’artista, nota anche come “l’aquila di Ligonchio”, ha poi condiviso un’esperienza personale particolarmente traumatica: “Risiedo in Brianza e, per sette volte, ho esitato a rivelare questo episodio. In sette occasioni, sono stata vittima di furti con scasso in casa, commessi da individui armati.”  Il conduttore Del Debbio ha manifestato sorpresa: “E con lei presente in casa?”. La signora Zanicchi ha confermato: “Certamente. L’ultima volta, il maresciallo mi ha consigliato di non contattarlo più, poiché la situazione era ormai compromessa. Attualmente, tuttavia, posso contare sulla protezione dei carabinieri di Arcore, che sono estremamente professionali e effettuano pattugliamenti notturni nei pressi della mia abitazione. Abbiamo inoltre installato un sistema di allarme. Nonostante queste misure, si vive costantemente con un senso di insicurezza.”

Concludendo, la signora Zanicchi ha dichiarato: “Ho personalmente sperimentato la paura di trovarmi in casa con la mia famiglia, mentre venivamo minacciati da individui armati. Non desidero approfondire ulteriormente questo argomento, poiché non ne ho mai parlato pubblicamente negli ultimi quindici anni. È stata un’esperienza terribile. Ho confidato al maresciallo, con cui ho un rapporto di amicizia, il mio desiderio di armarmi, chiedendogli di fornirmi una pistola. Egli, tuttavia, mi ha dissuaso, spiegandomi che non avrei potuto reagire efficacemente, poiché i malviventi sono più rapidi.”



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