Una giovane di 19 anni, di nome Giada, è stata salvata grazie all’instancabile lavoro del personale medico e infermieristico dell’ospedale Civico di Palermo, che ha effettuato un massaggio cardiaco durato un’ora e 47 minuti. La ragazza era stata colpita da un arresto cardiaco a causa di una miocardite fulminante, una grave infezione che colpisce il cuore e si sviluppa rapidamente. I medici hanno lavorato senza sosta per 107 minuti nella rianimazione, fino a quando è stato possibile utilizzare un macchinario per supportare il suo cuore.
La giovane si è sentita male nella notte tra il 26 e il 27 novembre, ma il vero miracolo è avvenuto nei giorni successivi quando è stata comunicata la notizia che Giada avrebbe lasciato il reparto sub-intensivo, avvicinandosi così al momento delle dimissioni. Non solo è sopravvissuta, ma i medici hanno confermato che non ha subito danni cerebrali, permettendo così ai suoi genitori di nutrire la speranza di riportarla a casa per le festività natalizie.
La miocardite fulminante di cui soffriva Giada è una condizione che si manifesta in modo acuto e può portare rapidamente a insufficienza cardiaca, uno dei sintomi più gravi e potenzialmente letali. Secondo i medici, la giovane avrebbe contratto il virus responsabile della sua malattia durante un viaggio in Lapponia.
Appena Giada ha iniziato a sentirsi male, è stata immediatamente trasportata all’ospedale Civico di Palermo, l’unico pronto soccorso della zona dotato di Ecmo, un dispositivo che consente la circolazione extracorporea. Questo macchinario supporta temporaneamente il cuore, dando ai medici il tempo necessario per trattare la causa dell’arresto cardiaco. Anche dopo che la lunga rianimazione era terminata e Giada era stata collegata al macchinario, non era ancora certo che fosse fuori pericolo. Solo alcune ore dopo, quando i suoi parametri vitali sono tornati nella norma, medici e familiari hanno potuto tirare un sospiro di sollievo.
Il padre di Giada ha espresso la sua gratitudine al personale sanitario, dichiarando: “Volevo ringraziare tutti quelli che hanno curato e assistito mia figlia.” Ha poi aggiunto un augurio: “Speriamo di poter riavere nostra figlia a casa per le feste.”
La storia di Giada rappresenta un esempio di come la rapidità d’intervento e la competenza del personale medico possano fare la differenza in situazioni critiche. L’abilità dei medici e degli infermieri dell’ospedale Civico ha permesso di salvare una vita e ha offerto ai suoi genitori la possibilità di festeggiare il Natale con la loro figlia.
In conclusione, il caso di Giada è un chiaro richiamo all’importanza della tempestività nelle emergenze mediche e alla necessità di strutture sanitarie adeguatamente attrezzate per affrontare situazioni critiche. La speranza ora è che la giovane possa recuperare completamente e tornare alla sua vita di sempre, circondata dall’affetto della famiglia durante le festività.



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