Bollette e benzina, rincari anche nel 2019: nuova mazzata senza fine per le famiglie



Tra poco tempo saluteremo il 2018, questo è stato un anno che, nell’ambito delle spese per luce e gas e anche nei prezzi del carburanti è stata una vera e propria guerra ai rialzi. Dodici mesi fatti solo di rincari, ci sono state molte stangate che il Codacons stima intorno agli 8 miliardi di euro. Un peso che finisce inevitabilmente per gravare sui nuclei familiari, perché riguarda delle spese a cui non possiamo sottrarci, come quelle legate alla casa o al mezzo di trasporto.



Aumenti: +340 euro a famiglia

La vigilanza del Codacons, il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori, arriva dopo l’allarme dell’Unione petrolifera sulla fattura petrolifera dell’Italia:

“Tenendo conto dell’andamento dei listini dei carburanti alla pompa, che da mesi registrano incrementi a due cifre rispetto al 2017, e delle pesanti ripercussioni sulle tariffe della luce e del gas, aumentate rispettivamente del +11,4% e del +13,6% nel corso di tutto il 2018, una famiglia media si ritrova quest’anno a spendere circa 340 euro in più rispetto allo scorso anno, solo per fare rifornimento all’auto e per pagare le bollette energetiche – spiega il presidente Carlo Rienzi – Bilancio che sale vertiginosamente se si considerano anche gli effetti indiretti sui prezzi al dettaglio e sui costi a carico di industrie e imprese”.

Carburanti e taglio delle accise

Ma quale sarebbe un rimedio per cercare di invertire questa tendenza di aumenti? Parlando di carburanti l’idea più accreditata è quella Massimo Bitonci, aveva infatti dichiarato che il Governo era pronto a tagliare le accise sui carburanti. Una ‘via’ auspicata anche dal presidente del Codacons Carlo Rienzi:

“Torniamo a chiedere al Governo di mettere in pratica l’annunciato taglio delle accise sui carburanti, eliminando quelle più vecchie e obsolete, anche come forma di contrasto alla corsa del petrolio e relativi effetti negativi per la collettività”.

Per adesso non abbiamo dati certi su un possibile abbassamento dei prezzi per quanto riguarda i carburanti, che potrebbe portare un taglio delle accise più vecchie, ma secondo le prime stime si parla l’effetto dovrebbe portare ad una diminuzione di circa 3 centesimi al litro per la benzina e di un centesimo al litro per il diesel.

Bollette, il 2019 non promette bene

Ma se dal punto di vista delle utenze energetiche il 2018 è stato un anno all’insegna dei rincari, il 2019 non sarà molto differente. Come confermato dall’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti Ambienti, il blocco degli oneri generali di sistema arrivato a giugno per attutire l’impatto dei rincari sulle bollette, avrà un effetto sul prossimo anno. In poche parole, i due miliardi di mancato gettito andranno recuperati a partire da gennaio 2019. Per questo motivo, anche se il prezzo delle materie prime dovesse scendere, sarà comunque difficile vedere una diminuzione delle bollette energetiche.

Bonus bolletta luce e gas, come richiederlo

Il 2018, ve lo avevamo raccontato, si è aperto con una brutta notizia sul fronte delle bollette, con gli aumenti per luce e gas a partire da gennaio. Parliamo di un incremento del +5,3% per le forniture elettriche e del +5% per quelle gas per la famiglia tipo. Lo prevede l’aggiornamento delle condizioni economiche comunicate dall’Autorità per l’energia: l’Authority del settore spiega che per l’elettricità è stato decisivo l’incremento dei prezzi all’ingrosso e dei costi per adeguatezza e sicurezza, mentre per il gas arriva il previsto effetto invernale. L’aumento delle bollette stabilito dall’Autorità per l’Energia equivale a una “stangata” di 79 euro a famiglia. Lo afferma l’Unione Nazionale Consumatori, secondo cui una famiglia tipo dovrà pagare dal primo gennaio 2018 al primo gennaio 2019 circa 28 euro in più per la luce e 51 euro in più per il gas.

Secondo le associazioni dei consumatori, del bonus beneficia oggi solo un terzo delle famiglie che ne avrebbero diritto. Oltre la metà tra quelle che potrebbero richiederlo non lo fa per difetto di conoscenza, timore di complessità burocratiche o perché ritiene di non rientrare nei parametri. Un paradosso se si considera che oltre un cittadino su dieci si rivolge alle associazioni dei consumatori per poter gestire il pagamento delle bollette scadute.

QUANTO SI RISPARMIA

Negli anni sono cambiate le soglie di reddito e i requisiti per ottenere questo beneficio. Quest’anno, per ottenere il bonus elettrico e quello per il gas occorre presentare un Isee non superiore a 8.107,5 euro. Questa soglia sale in caso di nuclei familiari con più di tre figli a carico e l’Isee non deve superare i 20.000 euro.

Lo sconto in bolletta sul bonus sociale è variabile. Nel dettaglio, il bonus luce è di 125 euro l’anno (per nuclei familiari di 1-2 componenti), sale a 153 euro l’anno per nuclei più grandi (3-4) e arriva a 184 euro per famiglie con più di quattro componenti.

E’ previsto anche il bonus per disagio fisico se nel nucleo vive un soggetto affetto da grave malattia, costretto a utilizzare apparecchiature elettriche per il mantenimento in vita. In questo caso, l’ammontare dipende dal tipo di strumentazione usata.

Il bonus sul gas permette un risparmio che va da un minimo di 34 euro l’anno fino ad arrivare a 273 euro. L’ammontare dipende dal tipo di utilizzo del gas, dal numero di componenti del nucleo familiare e dalla zona climatica.

LE NUOVE INIZIATIVE

Per incentivare questo tipo di bonus, che ancora non è decollato, arriva una nuova iniziativa. L’idea è di AGSM, multiutility per produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e servizi di smart city, e le ACLI provinciali di Verona. E’ la prima volta che un operatore propone un’iniziativa sul bonus sociale in bolletta. L’obiettivo è di chiarire come funziona e facilitarne l’accesso.

Il progetto prevede la pubblicazione di un vademecum informativo e l’istituzione di un punto dedicato negli uffici AGSM Energia di Verona che fornirà indicazioni sui documenti da produrre per realizzare la pratica ISEE (propedeutica alla richiesta del bonus) e permetterà di fissare l’appuntamento con un consulente CAF ACLI più vicino alla propria residenza una volta raccolta la documentazione necessaria. Per ora l’iniziativa è circoscritta all’area del veronese ma potrebbe uscire in futuro da questo perimetro e diventare nazionale. Per avere accesso a questo tipo di servizio è inoltre stato pensato un servizio telefonico da contattare (800 552866).

Bonus Sociale per l’energia elettrica
Il Bonus Sociale per l’energia elettrica è un’agevolazione introdotta dal Decreto Interministeriale (DM) 28/12/2007 con l’obiettivo di sostenere la spesa energetica delle famiglie in condizione di disagio economico, garantendo un risparmio sulla spesa annua per l’energia elettrica. Hanno inoltre diritto al Bonus tutte le famiglie presso le quali vive un soggetto in gravi condizioni di salute, costretto ad utilizzare apparecchiature domestiche elettromedicali necessarie per l’esistenza in vita.
Hanno quindi diritto al Bonus Sociale tutti i Cittadini intestatari di una fornitura elettrica nell’abitazione di residenza, in condizioni di:
DISAGIO ECONOMICO, con un valore ISEE fino a 7.500,00 euro per la generalità degli aventi diritto, e con valore ISEE fino a 20.000 euro per i nuclei familiari con quattro e più figli a carico;
e/o DISAGIO FISICO, con uno dei componenti il nucleo familiare in gravi condizioni di salute tali da richiedere l’utilizzo delle apparecchiature elettromedicali necessarie per la loro esistenza in vita.
Per accedere al Bonus Sociale, i Cittadini nelle suddette condizioni possono recarsi presso gli uffici comunali e richiedere i seguenti moduli da compilare e sottoscrivere:
MODULO Abis – “Istanza per l’ammissione al regime di compensazione per la fornitura di energia elettrica – Disagio Economico”;
e/o MODULO B – “Istanza per l’ammissione al regime di compensazione per la fornitura di energia elettrica – Disagio Fisico”.
In allegato all’apposita modulistica, i Cittadini dovranno presentare i seguenti documenti:
ATTESTAZIONE ISEE per il 2008, in caso di disagio economico (N.B. Per i Cittadini già in possesso di un attestazione ISEE valida per il 2008 non è necessario richiedere ulteriori ISEE presso i CAF del proprio Comune);
MODULO C – “Dichiarazione Sostitutiva di Atto di Notorietà”;
CERTIFICAZIONE ASL o MODULO D (“Dichiarazione sostitutiva della certificazione ASL”), in caso di disagio fisico;
MODULO E (“Dichiarazione sostitutiva della certificazione dei figli a carico”) in caso di disagio economico per le famiglie numerose;
Copia del DOCUMENTO DI IDENTITÀ (e, nel caso di presentazione tramite delega, del documento di riconoscimento del delegato).
N.B. Al momento della presentazione della domanda presso il Comune di residenza, insieme alla modulistica e agli allegati è necessario che i Cittadini siano muniti di una bolletta elettrica, con l’indicazione del codice POD. Il POD è il numero di 14 caratteri che si trova nella prima pagina della bolletta e che identifica il punto di prelievo dell’energia elettrica delle famiglie.
Al Cittadino che avrà presentato la documentazione prevista, il Comune rilascerà l’Attestazione di Presentazione della Domanda di Agevolazione, confermando che i dati saranno trasmessi al proprio Ente di Distribuzione Energetica e che l’agevolazione sarà applicata direttamente in bolletta, al massimo entro 60 giorni dalla data di disponibilità della richiesta per l’impresa di distribuzione.
Il Cittadino potrà verificare direttamente sul Portale Bonus Energia lo stato di avanzamento della domanda, cliccando sul banner del menù di sinistra “Accesso al sistema – Controlla online la tua pratica”. Per accedere alla sezione e verificare online lo stato di valutazione della richiesta presentata, i Cittadini devono essere muniti di un codice identificativo rilasciato dal Comune al momento della presentazione della domanda.
Secondo quanto stabilito dal Decreto, ogni nucleo familiare può richiedere l’agevolazione per una sola fornitura energetica. Il Bonus a favore delle Famiglie in condizione di disagio economico ha validità 12 mesi ed è retroattivo per il 2008 se richiesto entro il 30 Giugno 2009 (in precedenza il 30 Aprile 2009, termine prorogato dall’Autorità con Deliberazione 27 Aprile 2009). Il Bonus a favore delle Famiglie in condizione di disagio fisico non ha termini di validità e sarà applicato senza interruzioni fino a quando sussisterà la necessità di utilizzare apparecchiature domestiche elettromedicali. I Bonus per disagio economico e disagio fisico sono cumulabili qualora ricorrano i rispettivi requisiti di ammissibilità.



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