Bologna – Inter Streaming Gratis Link Rojadirecta Live Tv Web



Dallo stadio di Bologna arrivano Rumors molto confortanti per quanto riguarda la conferma di Radja Naingollan dall’inizio contro il Bologna di Pippo Inzaghi. Entrambi le squadre sono partite malissimo in questo inizio di stagione. Il Bologna dovrebbe schierare Santander davanti insieme a Falcinelli. Nell’Inter tutto ok per Perisic che dovrebbe essere della partita dal primo minuto. Vi terremo aggiornati sulle formazioni di Bologna Inter. Rimanete collegati con noi.



Sabato 1 settembre 2018 alle ore 18:00 Bologna – Inter si sfideranno per la terza giornata del campionato di Serie A 2018 2019. Qui di seguito tutte le informazioni su come e dove vedere in tv e in diretta streaming Bologna – Inter •Bologna – Inter dove vederla

Dove vedere Bologna – Inter in tv

La gara Bologna – Inter sarà visibile in esclusiva su Sky Sport Serie A (satellite, digitale terrestre e fibra) e Sky Sport 251 (satellite e fibra).

Dove vederla in streaming

In streaming la partita sarà visibile per gli abbonati Sky su Sky Go, che consente di vedere i programmi Sky su pc e dispositivi mobili.

Ci sono poi tanti altri siti che trasmetteranno la gara in streaming: dove vedere le partite di calcio in streaming.

Esistono vari modi per vedere le partite di calcio di ogni competizione in diretta streaming sul proprio dispositivo elettronico, sia esso un PC, uno smartphone o un tablet.

Molti siti, che propongono questi eventi dal vivo, sono illegali e offrono il più delle volte una qualità video e audio scarsa, oltre a venire periodicamente oscurati dalle autorità di polizia informatica per violazione del diritto di riproduzione.

Ci sono però numerosi portali che offrono la possibilità di vedere le partite di calcio in streaming live e in qualità HD. Molti, come Sky Go e Premium Play, sono a pagamento, altri del tutto gratuiti.

Le emittenti straniere che si possono vedere sono diverse e per accedervi basta cliccare sul relativo link. Quelle disponibili sono:

  1. Ceca Ceska Televize e Slovenska Televizia;
  2. Cina China Central Television;  
  3. Australia Special Broadcasting Service;
  4. Georgia Georgia Public Broadcasting;
  5. Honduras Televicentro;
  6. Radio Television of Kosovo;
  7. Colombia Radio Cadena Nacional;
  8. Ecuador RedTeleSistema;
  9. Surinaamse Televisie Stichting;
  10. Sanoma Media Netherlands;
  11. Turkish Radio and Television Corporation;
  12. Austria Osterreichischer Rundfunk;
  13. Germania Zweites Deutsches Fernsehen;
  14. Schweizer Radio und Fernsehen Grecia Elliniki Radiofonia Tileorasi;
  15. Cipro Cyprus Broadcasting Corporation;
  16. Radio e Televisao de Portugal;
  17. Lussemburgo Radio Television Luxembourg;
  18. Irlanda Raidio Teilifis Eireann;
  19. Finlandia Yleisradio Oy;
  20. Radio-televizija Srbije;
  21. Radiotelevizija Bosne i Hercegovine;
  22. Croazia Hrvatska radiotelevizija.

Non è ancora tornato il Terribile, ma Ivan Perisic è già l’uomo di cui Luciano Spalletti non può fare a meno. Fiammate, corsa, strappi, cross, tiri, e in più il primo gol ufficiale nerazzurro: tutta l’argenteria di casa è stata messa in mostra nella partita e mezzo giocata finora, compresi i lunghi minuti di «down» che sono comunque un marchio di fabbrica del croato. Aspettando che battano quanto prima un colpo anche gli altri protagonisti dell’ultima stagione (Handanovic, leardi e Brozovic, chi per un motivo chi per un altro, non hanno ancora convinto), Ivan resta il totem di Luciano in questo avvio di stagione con il segno meno. Il secondo tempo di Reggio Emilia con pochissimi allenamenti nelle gambe post Russia aveva dato la prima risposta importante; il debutto casalingo da titolare contro il Toro ha confermato che il suo piede serve eccome anche sotto porta; la trasferta di domani a Bologna con accanto un partner nuovo di zecca alle spalle di Maurito – ovvero Radja Nainggolan, all’esordio ufficiale in maglia nerazzurra – potrà essere il terzo indizio e valere quindi come prova. Anche se la condizione fisica del 29enne di Spalato non può essere quella dei tempi migliori. Perché il meglio, questo è certo, dovrà ancora venire.

SLANCIO Colpa di un’estate al massimo che per l’esterno offensivo non è stata affatto banale. Perché la Croazia di Ivan (che ha segnato 3 gol iridati) ha galoppato al Mondiale di Russia fermandosi soltanto in finale contro una super Francia; perché José Mourinho e il Manchester United hanno continuato a corteggiarlo e inseguirlo a lungo; perché Spalletti l’ha blindato senza dubbio alcuno e l’ha messo nuovamente al centro del suo progetto tecnico paragonandolo nei primi giorni del ritiro a un Cristiano Ronaldo a tinte nerazzurre. Ad Appiano Gentile è tornato il 10 agosto: stanco ma carico e prontissimo per un anno importante, con la Champions finalmente riconquistata (che lui ha giocato con il Borussia Dortmund nel 2011/12 e 2012/13). In nerazzurro ha ritrovato Epic Brozo e ha portato l’amico Sime Vrsaljko (che fremeva per tornare in Italia), poi ha provato fino all’ultimo a convincere l’altro compagno di nazionale Modric sognando un poker da sballo. Luka alla fine è rimasto al Real Madrid, ma la Croazlnter ha comunque un suo perché. Proprio per merito di questa estate al top dei tre nerazzurri.

NUMERI Legato all’Inter fino al 2022 con un ingaggio stagionale di 4 milioni di euro, Perisic sa che i nerazzurri con lui hanno una marcia in più.

E nel 3-4-2-1 lanciato da Spalletti i suoi passi decisi dentro al campo possono essere fondamentali. Dalla sua parte ci sono i numeri, che di mostrano come il numero 44 sia un tuttofare offensivo. Guardando solo alle sfide con Sassuolo e Toro non si è risparmiato, regalando lampi ma pure momenti di buio: ha fatto 5 cross a partita (la media ruolo è 1,01), ha tirato 6 volte, ha creato 4 occasioni gol, ha fatto 4 falli, ha perso 31 palloni (15 e mezzo a partita, la media per ruolo è 9,53). Leggendo i dati «storici», Perisic è il giocatore di movimento dell’inter ad aver collezionato più presenze in campionato (109) negli ultimi tre anni (dal suo arrivo, estate 2015), è il centrocampista della A 2017/18 che ha tentato più tiri (116) e ha centrato di più lo specchio della porta (40); è anche il secondo giocatore con più cross su azione dello scorso torneo (199). Anche la sua vena realizzativa è importantissima: in campionato ha segnato 30 volte, 11 l’anno scorso, e solo leardi ha fatto meglio dalla stagione 2015/16 (con 69 gol). Tra le vittime italiane c’è anche il Bologna, l’avversario di domani, a cui ha segnato 2 volte ma mai al Dall’Ara: un buon motivo per aggiungere una tacca alla collezione e fare un passo in più verso il ritorno di Ivan il Terribile.

Quarantacinque giorni dopo Sion, l’Inter a Bologna ritrova Radja Nainggolan. L’uomo (Spalletti dixit) che dovrebbe mettere la turbina nel motore nerazzurro. Ieri l’allenatore sull’argomento ha tenuto il basso profilo («Una squadra forte non può dipendere da un solo giocatore»), ma ha comunque ammesso come il belga «abbia qualità che non si possono riscontrare in tanti altri calciatori: ha forza d’urto, dà vampate di aggressività e in questo ci può dare qualcosa in più». Dopo aver racimolato la miseria di un punto nei primi 180’ di campionato, Spalletti ha bisogno come il pane di una vittoria per arrivare alla sosta senza stress e, in tal senso, il ritorno di Nainggolan può essere un’ottima medicina per curare questa crisi di fine estate. L’interessato morde il freno: voleva già andare in campo con il Torino ma l’avevano fermato, mentre stavolta non ci saranno controindicazioni al suo utilizzo, così l’Inter potrà schierare l’acquisto più caro dell’estate esattamente un mese e mezzo dopo l’infortunio patito a Sion il 18 luglio. Spalletti, dopo aver catechizzato la squadra per quanto visto nella ripresa con il Torino, a Bologna attende risposte importanti. Mentre l’analisi sul perché l’Inter sia scattata dai blocchi al ritmo di lumaca è già stata fatta: «Hanno pesato il Mondiale finito tardi e il fatto che siano arrivati diversi nuovi giocatori ma presto potremo far vedere tutto il nostro potenziale. Noi dobbiamo avere una cassetta per gli attrezzi tale da affrontare tutti i problemi che si presentano all’interno di una partita».

«Champions, pagato il conto per la 4ª fascia»

Dovranno essere ben appuntiti per un girone di Champions che – tra Barça, Psv e Tottenham – ha riservato solo ostacoli altissimi per la sua squadra: «Abbiamo pagato tutto fino all’ultimo centesimo il conto per essere in quarta fascia, però l’anno scorso avremmo pagato noi per essere in questo girone. Il piccolo vantaggio può essere dato dal fatto che non ci sia nessuna squadra che possa lasciare punti a tutti, però noi dobbiamo essere assolutamente all’altezza degli altri. Contro Barcellona, Tottenham e Psv si cresce velocemente in modo verticale». Quello che l’Inter dovrà fare pure in campionato, a partire da stasera a Bologna.

Se escludiamo le sfide di luglio contro i dilettanti in ritiro, il resto delle gare vanno tutte giocate. A ciò si attacca Pippo Inzaghi, il quale cerca un santo a cui votarsi: «Sono partite con poco da perdere. Se guardiamo i nomi non c’è gara. Per fortuna, nel calcio abbiamo visto tante volte sovvertire pronostici già scritti. L’Inter è una squadra costruita per puntare allo scudetto. L’unica strada per noi è sfruttare ogni minima occasione, facendo la classica partita perfetta. E sperando che loro non siano al 100 per cento».
Il Bologna non ha ingranato. Inzaghi spera che alla frase vada aggiunto l’avverbio ‘ancóra’. Superpippo giura e spergiura che in allenamento i suoi sono un esercito di spartani inferociti, tutti per uno e uno per tutti. Il problema è che poi la domenica – o il sabato, come oggi pomeriggio – questa forza interiore non si palesa, annacquata al contrario da evidenti limiti tecnici. Inzaghi tuttavia non cambia canale. Anzi, quasi toglie le pile dal telecomando: «Si stanno allenando tutti molto bene. Qualche dubbio mi rimane, ma per nove o dieci undicesimi giocheranno gli stessi. Santander è andato meglio alla seconda col Prosinone che non alla prima con la Spai. E’ un uomo importante per noi. Ma quanti sono i campioni arrivati in Italia che hanno trovato il gol soltanto dopo 10-12 partite? Destro potrebbe giocare o subentrare. C’è Mbaye che sta molto bene; Orsolini, Svanberg e Nagy che valgono i titolari del centrocampo. Ho l’imbarazzo della scelta».
Guardando nella sfera di cuoio, quindi, Mattiello sulla destra potrebbe lasciare spazio a Mbaye, fresco di convocazione nel Senegai. Più difficile ma non impossibile che il ‘Ropero’ chiuda le sue ante a vantaggio di Destro, impalpabile sul neutro di Torino. E i conti numerici così tornerebbero di già rispetto alle succitate esternazioni di Inzaghi, che se nomina un giocatore di sua sponte non lo fa per caso. Certo per raccogliere qualcosa con l’Inter (ultima vittoria rossoblù al Dall’Ara 16 anni fa) servirebbe almeno segnare, impresa fallita nelle prime due uscite di campionato. Alla difesa Inzaghi ha chiesto qualcosa di più in costruzione. Ma già non sbracare sarebbe sottoscrivibile.



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