Controcopertina

“Ho dimenticato mio figlio”. Intrappolato in auto a 3 mesi, una scena indescrivibile



L’ennesima storia sulla stessa falsariga, in questa estate terribile in cui tragedie di questo tipo sembrano rincorrersi senza tregua. Una mamma che scende dall’auto, la chiude, si allontana come niente fosse. Il caldo rovente di questi giorni a rendere l’aria irrespirabile. E la presa di coscienza, soltanto dopo ore, che su quel veicolo abbandonato al sole c’era un bambino, rimasto intrappolato in quella che si sarebbe rivelata una trappola mortale. Così ha perso la vita il piccolo Aiden Miller, ritrovato senza vita proprio dalla madre che era tornata a controllare. La donna era entrata in ufficio come in un qualsiasi altro giorno e si era seduta alla sua scrivania, iniziando la giornata lavorativa. Il piccolo, 3 mesi di vita, era invece bloccato all’interno dell’auto. Il caldo ha purtroppo trasformato la dimenticanza in una morte orribile.



Quando finalmente la madre è tornata verso il mezzo e ha aperto la portiera, si è trovata di fronte una scena agghiacciante. Il piccolo, ormai senza vita, era completamente ustionato per la lunghissima permanenza al sole. I soccorritori arrivati successivamente sul posto parlano di un odore insostenibile e di un’immagine, agghiacciante, con il bambino ancora legato alla cintura di sicurezza e ormai privo di vita. Inutili i tentativi di liberarlo e aiutarlo.

La madre è originaria di New Albany, città degli Stati Uniti d’America nello Stato dell’Indiana, e in queste ore è ancora sotto choc per l’accaduto. Si tratta dell’ennesimo caso che va ad arricchire un bilancio già molto drammatico in questo 2018 che sembra davvero maledetto: con la morte del piccolo Aiden, infatti, il numero di bimbi morti perché abbandonati all’interno delle automobili sotto il sole è salito a 29 nella sola America.

La donna, come riporta anche il Mirror, doveva lasciare i suoi due figli in due asili diversi: accompagnato il primo, il secondo si è addormentato e la mamma si è scordata, forse anche perché era una routine che aveva iniziato a seguire da poco, di avere il secondogenito da portare a scuola. Così si è diretta in ufficio come niente fosse: il piccolo è rimasto in auto per oltre sei ore.



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